Una bufera senza precedenti si è abbattuta su John Rizzo, ex commissario della polizia, ora membro della Commission Against Corruption. Mentre il suo incarico è sotto attacco, il silenzio di Rizzo sta alimentando ulteriori dubbi e polemiche. La tempesta si è scatenata dopo che suo figlio Kurt, agente delle forze speciali, è stato sospeso con accuse scioccanti: fuga di informazioni riservate e abuso di sostanze stupefacenti.
Il Partito Nazionalista (PN) è intervenuto in sua difesa, dichiarando di avere “piena fiducia in John Rizzo” e definendolo un uomo di “integrità incrollabile e massima onestà“. In un comunicato, il PN ha sottolineato: “Solo chi non crede nella giustizia e si rifiuta di combattere la corruzione attaccherebbe John Rizzo nel modo in cui lo sta facendo il Partito Laburista.”
Ma il Partito Laburista (PL) non ha esitato a mettere in discussione la sua idoneità per un ruolo così delicato. “Cosa pensa il Partito Nazionalista di questi eventi? Ritiene ancora sostenibile la posizione di Rizzo nella Commissione, alla luce delle gravi accuse che coinvolgono suo figlio?” ha chiesto il PL in una dichiarazione. Il partito ha inoltre accusato il PN di aver mantenuto “un assordante silenzio” su una questione che definisce di “estrema gravità
“.
Il caso di Kurt Rizzo
Kurt Rizzo non era un agente qualunque: faceva parte dell’élite della polizia, il corpo speciale dedicato a operazioni ad alto rischio come arresti legati al traffico di droga, situazioni di ostaggi e protezione di VIP. Eppure, lo scandalo che lo coinvolge ha scosso la sua carriera e messo in discussione il nome della famiglia.
John Rizzo, che ha servito come commissario della polizia dal 2001 al 2013, non ha ancora rilasciato dichiarazioni sulla vicenda. Dopo il cambio di governo nel 2013, Rizzo fu rapidamente sostituito, una mossa che molti all’epoca considerarono controversa.
La situazione si fa sempre più incandescente: riuscirà Rizzo a resistere alle crescenti pressioni politiche e mediatiche, o sarà costretto a lasciare il suo incarico?
Foto: [Archivio Times Of Malta]