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Malta

Jason Azzopardi, battuta d’arresto: il tribunale blocca l’inchiesta su Robert Vella

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Un duro colpo per Jason Azzopardi: il tribunale respinge la sua richiesta di indagare sul CEO della Lands Authority, Robert Vella, dichiarando che mancano prove concrete per procedere.

Con una decisione che farà discutere, il magistrato Philip Galea Farrugia ha respinto l’appello presentato dall’ex deputato del PN. Azzopardi aveva chiesto l’avvio di un’inchiesta magistrale per esaminare presunti comportamenti illeciti di Vella, accusandolo di aver “deliberatamente”  ignorato l’interesse pubblico in numerose approvazioni di trasferimenti di terreni pubblici a investitori privati. Nella sua istanza, Azzopardi aveva citato ben 10 articoli di stampa che sollevavano interrogativi sui comportamenti di Vella e sulle operazioni della Lands Authority. Ma per il tribunale, ciò non basta.

Il decreto del tribunale è chiaro: “Il fatto che contratti, concessioni o accordi che coinvolgono la Lands Authority sollevino domande o sospetti non implica necessariamente che siano stati commessi atti criminali.” Il tribunale ha inoltre sottolineato che, sebbene i cittadini non siano tenuti a condurre investigazioni, devono essere in grado di “definire e spiegare chiaramente i crimini che sostengono siano stati commessi.”  In questo caso, ha affermato il magistrato, Azzopardi non è riuscito a collegare i fatti presentati a specifici reati.

Una bocciatura netta, dunque, per l’avvocato, la cui richiesta è stata dichiarata del tutto priva di basi legali.

Ma Azzopardi non si è arreso. In una reazione sui social media, ha definito la decisione del tribunale una dimostrazione di come il sistema attuale delle inchieste magistrali funzioni ancora: “Non ho mai avuto la garanzia che ogni richiesta presentata venisse accettata, perché il livello di prova richiesto a un cittadino è estremamente alto, e spesso non si hanno gli strumenti per raccogliere prove che la polizia potrebbe aver ignorato volutamente.”

Secondo Azzopardi, questa decisione conferma che “ci sono controlli e bilanciamenti funzionali nella legge che il governo vuole cambiare.” Ha poi aggiunto: “Questo invia un messaggio chiaro: non c’è bisogno di modificare la legge, perché è già sufficientemente rigorosa.”

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L’attivismo di Azzopardi, però, non si ferma qui. Tra le sue numerose richieste di inchiesta, figurano quelle contro il Ministro di Gozo Clint Camilleri e il Ministro dell’Economia Silvio Schembri, che sono ancora al vaglio dei tribunali. Non solo: Azzopardi ha chiesto di investigare su un presunto racket legato a Identità Malta e su accuse di truffe ai turisti da parte di agenzie di autonoleggio con la complicità dell’ente di vigilanza LESA. Entrambe le richieste sono state accolte dai tribunali, segnando un punto a suo favore.

Una delle sue richieste più significative riguarda invece la privatizzazione di tre ospedali statali, un caso che ha già portato a numerosi procedimenti penali di alto profilo. Ma non tutti sembrano apprezzare le sue iniziative: il Primo Ministro Robert Abela ha annunciato piani per modificare la legge, accusando i cittadini come Azzopardi di abusare del sistema per avviare indagini. “Un sistema che consente abusi deve essere rivisto”  ha dichiarato Abela, scatenando un acceso dibattito.

Foto: Chris Sant Fournier

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