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Malta

infortuni sul lavoro a Malta: troppi operai stranieri tra le vittime

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Un dato allarmante scuote il mondo del lavoro a Malta: quasi un terzo degli operai feriti negli ultimi sei mesi del 2024 non è maltese! I numeri diffusi dall’Ufficio Nazionale di Statistica dipingono un quadro preoccupante, con oltre mille infortuni registrati in soli sei mesi. Ma quali sono i settori più pericolosi? E chi sono le vittime di questi incidenti?

I dati parlano chiaro: tra luglio e dicembre 2024, si sono verificati ben 1.103 incidenti sul lavoro non mortali. Sebbene il numero sia leggermente inferiore rispetto allo stesso periodo del 2023 – con una diminuzione di appena 24 casi – il problema resta grave. Il settore manifatturiero è il più colpito, con oltre il 16% degli infortuni, seguito dall’edilizia (145 casi, pari al 13,1%) e dalle attività amministrative e di supporto (120 casi, pari al 10,9%).

Le conseguenze? Per alcuni, il rientro al lavoro è stato rapido: quasi un terzo degli infortunati è rimasto assente per tre giorni o meno. Ma per altri, il prezzo da pagare è stato decisamente più alto: il 18,5% ha dovuto affrontare un’assenza forzata di oltre tre settimane!

A essere maggiormente colpiti sono stati i lavoratori impegnati in mansioni elementari, seguiti da artigiani e operai specializzati. Inoltre, la fascia d’età più esposta agli incidenti è quella compresa tra i 35 e i 44 anni.

E attenzione: il dato forse più inquietante riguarda la natura degli infortuni. Ben il 30% delle lesioni ha interessato la schiena, con danni alla colonna vertebrale e alle vertebre! Oltre a ciò, le ferite più comuni sono state “ferite, contusioni superficiali, lussazioni, distorsioni e stiramenti muscolari” .

Un quadro che solleva interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla tutela dei lavoratori, soprattutto quelli stranieri, che rappresentano una fetta sempre più ampia della forza lavoro maltese.

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Foto: Shutterstock

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