Malta

inchieste, accuse e riforme: alta tensione tra Azzopardi e Abela

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Un terremoto politico si abbatte su Malta, e al centro c’è Jason Azzopardi con accuse esplosive che hanno scatenato una furiosa reazione del premier Robert Abela. In un post su Facebook, Abela non ha usato mezzi termini, accusando Azzopardi di aver “oltrepassato il limite” con le sue denunce e di “abusare del sistema delle inchieste magistrali, trascinando persone in un Calvario giudiziario per nulla “. Ma non è tutto: il premier ha ordinato al Ministro della Giustizia di riformare immediatamente il sistema, ponendo fine a ciò che definisce una manipolazione ingiustificata.

Azzopardi, noto per la sua audacia, ha richiesto un’inchiesta urgente su un presunto racket criminale che coinvolgerebbe il ministro di Gozo, Clint Camilleri, e sua moglie, Deborah Camilleri. Secondo le accuse, i Camilleri avrebbero partecipato a uno schema per distribuire posti di lavoro governativi e ambite aree di ormeggio al porto di Mġarr in cambio di tangenti e regali costosi. “Clint Camilleri potrebbe essere perseguito per riciclaggio di denaro” , ha dichiarato Azzopardi, accusando inoltre Deborah Camilleri di occuparsi di casi legali privati durante l’orario lavorativo, nonostante fosse impiegata presso Transport Malta con stipendio pubblico.

Ma la risposta non si è fatta attendere: Clint Camilleri ha respinto ogni accusa, definendola infondata. Robert Abela è andato oltre, difendendo strenuamente la coppia. “Azzopardi è un bugiardo”  ha affermato il premier, sostenendo che Deborah Camilleri gestiva i suoi incarichi privati solo fuori dall’orario lavorativo o durante i congedi, e sempre con l’approvazione dei suoi superiori.

Abela ha poi accusato Azzopardi e “la fazione estremista del Partito Nazionalista” di utilizzare il sistema delle inchieste per scopi politici“Non permetterò che questo continui. Ho chiesto al Ministro della Giustizia di finalizzare una riforma immediata per fermare questi abusi una volta per tutte” .

Resta però un mistero come il governo intenda modificare il sistema, che attualmente consente ai privati cittadini di richiedere inchieste giudiziarie su presunti crimini. È un meccanismo che Azzopardi ha utilizzato abilmente in passato, come nel caso dell’inchiesta sulla controversa privatizzazione di tre ospedali statali. Quella vicenda ha portato a incriminazioni clamorose contro figure di spicco, tra cui l’ex primo ministro Joseph Muscat, l’ex capo di gabinetto Keith Schembri e gli ex ministri Konrad Mizzi, Edward Scicluna e Chris Fearne.

Più di recente, Azzopardi ha invocato altre inchieste: una su un presunto schema fraudolento presso Identity Malta per il rilascio illecito di carte d’identità, e un’altra sulle accuse secondo cui LESA avrebbe collaborato con società di autonoleggio per truffare turisti con contravvenzioni inesistenti.

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Mentre Malta osserva attentamente gli sviluppi, una domanda si fa sempre più urgente: le inchieste magistrali sono ancora uno strumento di giustizia o sono diventate un’arma politica? Quel che è certo è che la battaglia tra Azzopardi e Abela si intensifica, portando alla ribalta questioni delicate come l’equilibrio tra trasparenza e abuso del sistema legale.

Foto: Archivio Times of Malta

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