Malta

In immagini: Fuochi d’artificio all’inizio di Malta

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Una prima foto della fabbrica di fuochi d’artificio e dei suoi adepti per la festa di San Paolo, a Rabat.

I fuochi d’artificio sono stati registrati come parte indispensabile delle feste maltesi almeno fin dai tempi dei Cavalieri.

Le testimonianze che sopravvivono indicano che in occasione di celebrazioni particolarmente gioiose venivano importati dall’Italia abili artificieri.

Fabbrica di fuochi d’artificio e volontari, 1930 circa

Più in particolare dalla Sicilia – alcuni termini maltesi rivelano la loro origine siciliana, piuttosto che italiana, come maskli dal siciliano masculi, giggifogu, siciliano jocu di focu, trikkitrakki, siciliano tricchi tracchi, porvli, fjakkli, murtali, musketterija, razzi, suffarelli, girandla, serpentelli, stoppìn, kruċetti.

La fabbrica di fuochi d’artificio di San Paolo, Rabat, nel 1952

Per non parlare del tour de force di tutti i fuochi d’artificio: la kaxxa nfernali, che non ha nulla a che vedere con Satana e gli inferi, ma riflette solo un’analfabeta lettura errata della cassa finale.

Qualsiasi occasione gioiosa forniva un buon pretesto – per lo più feste religiose e importanti celebrazioni civili, come le visite dei reali, le vittorie militari, le pietre miliari della politica.

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A Malta, il nuovo denaro sta ora introducendo i fuochi d’artificio nei battesimi, nei matrimoni e nelle lauree.

Ancora un passo indietro rispetto a Palermo, dove i benpensanti festeggiano la scarcerazione di assassini di lunga data facendo esplodere murtali, senza rendersi conto di quanto la parola sia adatta a descrivere le loro vittime.

Il fotografo tedesco Geo Fürst ha registrato una serie di immagini dei fuochi d’artificio fatti esplodere in occasione del giubileo di Re Giorgio V nel 1935.

Un’altra fotografia di Fϋrst dei fuochi d’artificio del giubileo del 1935.

Queste immagini di Fϋrst dei fuochi d’artificio del giubileo del 1935 sono state inserite in cartoline commemorative.

Gli editori e i fotografi di cartoline hanno capito da tempo il potenziale spettacolare dei fuochi d’artificio, anche prima che il colore lo rendesse ancora più evidente.

Il tedesco Geo Fürst, monarca della creazione di immagini a Malta negli anni tra le due guerre, ebbe un periodo di massimo splendore durante le celebrazioni del giubileo di Giorgio V del 1935, per le quali le autorità votarono 600 sterline da spendere in fuochi d’artificio. Richard Ellis non sarebbe stato da meno.

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Anche lui aveva registrato in precedenza alcune immagini sorprendenti.

Fuochi d’artificio a Malta, una fotografia di Richard Ellis, probabilmente del 1910

I fuochi d’artificio continuano a dividere la popolazione: alcuni detestano il rumore devastante, l’inquinamento, gli inconvenienti, i pericoli sempre in agguato nel tan-nar del kmamar e i petardi inesplosi che mutilano gli incauti.

Altri trovano che sia un giusto prezzo da pagare per mantenere viva una tradizione antica e francamente sorprendente.

Le autorità militari vietarono i fuochi d’artificio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Fuochi d’artificio con lo stemma del Principe di Galles in occasione dell’inaugurazione del primo governo autonomo di Malta, il 1° novembre 1921.

Due appassionati di fuochi d’artificio, cartolina del 1920

Fuochi d’artificio delle navi da guerra britanniche a Grand Harbour, 1910 ca

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