Malta

Il segreto delle foto scomparse: chi ha immortalato la Malta di un secolo fa?

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Tra le mie collezioni di immagini antiche di Malta, custodisco un tesoro affascinante e avvolto nel mistero: tredici straordinarie fotografie ritagliate da un vecchio calendario distribuito tempo fa dalla Dickens Library di Sliema. Questi scatti sono finestre su un mondo dimenticato, un’epoca in cui la vita scorreva con un ritmo più lento, semplice, senza le pretese della modernità. Nessun lusso, nessuna artificiosità, solo la cruda bellezza della vita rurale, immortalata con un’abilità straordinaria.

Ma chi si nasconde dietro l’obiettivo di queste opere d’arte?

Ogni fotografia sembra essere stata scattata dallo stesso fotografo nei primi anni ’20, caratterizzate da uno stile tanto unico quanto inconfondibile, una vera e propria “impronta digitale” artistica. Eppure, nonostante la mia esperienza – e la mia presunzione di poter riconoscere l’autore di qualsiasi antica immagine maltese (ritratti esclusi) solo osservandola – questa volta mi trovo di fronte a un enigma irrisolvibile. Ho mostrato le foto a diversi esperti, i più autorevoli nel campo, e tutti, senza eccezione, hanno ammesso di essere altrettanto perplessi.

Qualcuno ha ipotizzato che l’autore possa essere un fotografo straniero. Un’idea plausibile, ma allora perché mai un forestiero avrebbe scelto di immortalare angoli remoti della Malta rurale, privi di attrattiva commerciale? Quale motivazione lo avrebbe spinto a catturare scene di vita quotidiana così intime e autentiche?

Un indizio, forse, arriva dalla nuova generazione della Dickens Library, che ricorda vagamente che queste fotografie furono recuperate dagli archivi di Joseph A. Vella (1927-2015), insuperabile maestro della fotografia in bianco e nero di Mosta. Ma sebbene i negativi possano provenire dalla sua sterminata collezione, le date parlano chiaro: Vella non può essere l’autore.

Resta un mistero affascinante, e chissà, forse proprio un lettore potrà gettare nuova luce su questo caso. Nell’attesa, non possiamo fare altro che ammirare questi capolavori e lasciarci trasportare in un tempo in cui la tradizione dominava ancora, le donne bilanciavano carichi pesanti sulla testa con un’eleganza degna dell’Africa, e pochissimi potevano permettersi il lusso di essere obesi.

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Foto: Collezione personale di Giovanni Bonello

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