Sei mesi di angoscia, dubbi e lotte si sono finalmente conclusi per la famiglia di Marzia Maatouk, la ventiquattrenne maltese trovata morta in Libia. Giovedì sera, il suo corpo è stato riportato a Malta, ponendo fine a una lunga e tormentata attesa. Ma il mistero che avvolge la sua tragica scomparsa rimane irrisolto.
Il Ministero degli Affari Esteri di Malta, che ha lavorato instancabilmente per il rimpatrio, ha confermato che il volo da Tripoli rappresenta l’epilogo di mesi di complesse negoziazioni tra il ministero, l’Ambasciata maltese in Libia e le autorità libiche. “All’inizio di questa settimana, il console maltese in Libia si è recato a Gharyan, a circa 120 chilometri da Tripoli, per agevolare il trasferimento del corpo verso Tripoli”, ha spiegato un portavoce del ministero. “Nel giro di pochi giorni, l’ambasciata ha completato tutte le necessarie procedure amministrative per la rimpatriata. Il corpo di Marzia Marimar Calleja Maatouk è arrivato a Malta giovedì sera”.
Marzia, una giovane donna che avrebbe dovuto avere tutta la vita davanti a sé, è morta tragicamente a Gharyan lo scorso maggio. I membri della sua famiglia si sono recati in Libia questa settimana per identificare il corpo. Per loro, il dolore è immenso, ma il ritorno della giovane a casa rappresenta almeno un piccolo passo verso la chiusura.
La scomparsa di Marzia, avvenuta insieme al marito Jomic Calleja Maatouk nell’agosto dello scorso anno, aveva suscitato scalpore e lasciato dietro di sé una scia di interrogativi. La coppia aveva lasciato Malta via mare dopo che lui era stato condannato a una pena detentiva per reati legati alla droga. Entrambi erano finiti nella lista dei ricercati di Europol e si erano resi irreperibili per mesi. Quando finalmente sono stati localizzati in Libia, il dramma si è trasformato in tragedia. Marzia è stata trovata morta, mentre il marito, definito da un magistrato come una “arma letale”
, è stato arrestato.
Le prime informazioni suggerivano che Marzia potesse essersi tolta la vita, ma successivamente è stato comunicato alla famiglia che il corpo sarebbe rimasto in Libia per indagini su un possibile omicidio. “Durante un incontro con l’ufficio del procuratore generale all’inizio di questo mese, l’ambasciata ha ricevuto conferma che le inchieste in corso erano concluse e che il corpo poteva essere rimpatriato”
, ha dichiarato il Ministero degli Esteri.
Non è ancora chiaro se le indagini libiche abbiano trovato prove di un crimine. Nel frattempo, Jomic Calleja Maatouk resta detenuto in Libia, e per i familiari di Marzia il bisogno di risposte è più forte che mai. “Non sapere nemmeno dove fosse il suo corpo è stata un’agonia”, avevano confidato al Times of Malta lo scorso luglio.
Giovedì sera, il corpo di Marzia è finalmente tornato a casa. La sua famiglia, devastata dal dolore, ha espresso gratitudine a tutti coloro che li hanno sostenuti durante questa prova straziante.
Foto: [Archivio Times of Malta]