Le cornici che custodiscono i ritratti storici di Malta nascondono un segreto imbarazzante: molti di questi dipinti, testimonianze preziose del passato dell’isola, sono stati dislocati dai loro alloggi originali e collocati in cornici che non hanno nulla a che fare con la loro storia. È uno scandalo silenzioso, ma che getta un’ombra lunga sul patrimonio culturale nazionale. Chi è stato a compiere questi scambi? E perché nessuno se ne è accorto prima?
A riportare alla luce questo clamoroso intreccio di errori è stato Richard Cachia Caruana, un attento osservatore, noto per la sua lunga carriera politica e diplomatica al servizio di Malta. Con la precisione di un investigatore, Cachia Caruana ha scoperto che il ritratto del Gran Maestro Pinto, esposto al Palazzo di Valletta, si trova in una cornice originariamente destinata al ritratto dell’Imperatore Francesco I, meglio conosciuto come Francesco Stefano. Ma non è tutto: un altro ritratto, quello del Gran Maestro Ximenes, “è ‘accovacciato’ in una cornice appartenuta all’Imperatore Carlo VI”
. E queste non sono eccezioni, ma solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più vasto.
Sandro Debono, ex curatore senior del Palazzo, non è sorpreso. Basandosi sulle sue ricerche, Debono conferma che questo caos ha radici lontane, risalenti all’epoca dell’occupazione francese e britannica. “Il saccheggio storico e i trasferimenti di opere d’arte hanno contribuito all’attuale confusione, che può essere risolta solo con un vero e proprio lavoro da detective”
, ha spiegato.
Questi errori non sono solo un disguido estetico. Cachia Caruana sottolinea quanto siano gravi le implicazioni storiche e politiche di tali scambi. “L’arte potrebbe non essere sempre stata la più originale, ma il messaggio politico dietro la loro donazione era di grande importanza”
, ha dichiarato. Ignorare il contesto storico di queste opere significa tradire la memoria stessa di Malta.
Heritage Malta, l’agenzia responsabile della conservazione e gestione del patrimonio culturale dal 2002, è consapevole del problema. Emmanuel Magro Conti, curatore senior, ha riconosciuto che queste discrepanze sono state ereditate dal precedente Dipartimento dei Musei. “Siamo a conoscenza di queste incongruenze da tempo e stiamo analizzando a fondo la nostra collezione per ricostruirne la storia”
, ha spiegato Magro Conti. Le ricerche approfondite condotte negli ultimi anni hanno portato alla correzione di molte attribuzioni errate.
L’impresa è tutt’altro che semplice. “Decifrare simboli, stemmi, decorazioni e lettere intrecciate richiede un lavoro minuzioso e una pazienza infinita”, ha spiegato Magro Conti, rivelando che anche altri oggetti, come servizi da tavola e mobili, sono stati sparpagliati e potrebbero finalmente essere ricongiunti grazie all’uso attento di vecchi inventari.
Heritage Malta garantisce che le correzioni verranno effettuate solo quando sarà possibile basarle su solide prove. Nel frattempo, il pubblico è invitato a segnalare qualsiasi anomalia riscontrata. “Faremo le necessarie modifiche quando avremo basi solide per farlo”
, ha assicurato Magro Conti.
Foto: Google Arts and Culture