Quando la vita di una persona cara è appesa a un filo, cosa saresti disposto a fare per salvarla? Questa è la domanda che ha spinto la celebre attrice maltese Lara Azzopardi a lanciare una campagna senza precedenti per incoraggiare la popolazione a registrarsi come donatori di organi. Il drammatico intervento a cuore aperto che ha salvato la vita della sua amica ha acceso una scintilla che non poteva essere ignorata.
Conosciuta per i suoi ruoli in serie televisive locali, Lara Azzopardi ha riunito personalità di spicco come la moglie del primo ministro, il leader dell’opposizione e il ministro della salute, per lanciare un messaggio potente: anche dopo la morte, possiamo continuare a vivere negli altri attraverso la donazione degli organi. “I nostri organi possono dare una seconda vita a chi ne ha disperatamente bisogno”
, ha dichiarato l’attrice, trasformando il suo dolore in un’azione concreta.
Azzopardi, infermiera di professione e per anni impegnata nell’unità renale del Mater Dei Hospital, è sempre stata vicina alla sofferenza di chi lotta contro malattie croniche. Ma è stato il devastante deterioramento cardiaco della sua amica, culminato in un disperato trapianto di cuore, che l’ha spinta a fare la differenza.
Tutto è iniziato quando il suo amico, all’età di 17 anni, ha scoperto di soffrire di cardiomiopatia, una malattia che rendeva difficile al suo cuore pompare il sangue in modo efficiente. Nonostante tutto, è riuscito a convivere con la patologia per 35 anni, grazie a continui controlli medici. Ma lo scorso novembre, durante un semplice controllo di routine, il medico ha notato un comportamento anomalo del cuore, segno che il tempo stava per scadere.
In pochi giorni, è stato ricoverato d’urgenza e trasferito in Sicilia, dove ha atteso con ansia un nuovo cuore. L’8 dicembre è arrivato il miracolo: il trapianto che gli ha salvato la vita. “I medici mi hanno detto che senza quel cuore, avrei potuto morire da un momento all’altro”, ha confidato al Times of Malta
.
“Uno dei doni più grandi”, così il leader dell’opposizione Bernard Grech ha descritto la donazione di organi, rivelando che lui e sua moglie si sono registrati come donatori a soli 22 anni. Anche Lydia Abela, moglie del primo ministro, ha sottolineato quanto sia preziosa la vita, aggiungendo che “salvare una vita è il dono d’amore più grande”. Il ministro della Salute JoEtienne Abela ha poi aggiunto: “La morte, per quanto tragica, può trasformarsi in nuova vita. Un donatore può salvare fino a otto vite”.
Altre figure di rilievo, come l’onorevole Adrian Delia e la sovrintendente alla salute pubblica Charmaine Gauci, hanno dato il loro appoggio alla campagna, lanciando appelli toccanti affinché più persone si registrino come donatori.
Ricorda, se hai compiuto 16 anni, puoi già fare la differenza. Registrati su organdonation.com.mt tramite eID, oppure richiedi il modulo per posta o presso l’unità renale del Mater Dei.
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