Un vero e proprio scandalo urbanistico sta travolgendo Mellieħa Heights, dove uno dei pochi spazi verdi rimasti, noto come il “Polmone Verde”, rischia di essere trasformato in un complesso residenziale con 109 unità abitative. La comunità è in rivolta, e il Primo Ministro Robert Abela è ora sotto pressione per annullare l’accordo che ha permesso questo progetto. Un terreno pubblico, che doveva essere protetto, è stato ceduto per lo sviluppo, scatenando accuse di incoerenza e favoritismi.
Il Primo Ministro stesso ha dichiarato al Times of Malta: “Avevo detto che, in presenza di terreni di questo tipo, a meno che non siano necessari per motivi sociali, bisognerebbe evitare di emettere bandi per il loro sviluppo”
. Ma come spiegare allora l’approvazione fulminea di questo progetto? T&S Property Holdings ha ottenuto il permesso di costruzione in appena due mesi, una rapidità che ha fatto insorgere sospetti e indignazione.
La vendita del terreno, 4.000 metri quadrati di proprietà pubblica, è avvenuta attraverso un contratto di locazione perpetuo di 50 anni, con un canone annuo di 380.000 euro, che include la possibilità di riscatto. Per molti, questo è uno schiaffo alle politiche di tutela ambientale e agli interessi della comunità.
Gabriel Micallef, sindaco di Mellieħa, si è schierato apertamente contro il progetto, scrivendo direttamente al Primo Ministro per chiedere un intervento risolutivo. “Come Primo Ministro, ha il potere e la responsabilità morale di correggere questa ingiustizia, espropriando questo terreno incontaminato per restituirlo alla comunità”, ha dichiarato Micallef nella sua lettera. Il sindaco ha anche proposto di trasformare l’area in un parco o in un giardino pubblico, sottolineando che il comune sarebbe pronto a gestirlo. “Mellieħa manca di spazi verdi intatti, e questa potrebbe essere un’opportunità unica per restituire qualcosa ai nostri cittadini”
, ha aggiunto.
La rabbia dei residenti è esplosa già a ottobre, quando una protesta di massa ha visto cittadini e consiglieri uniti contro quello che è stato definito un vero e proprio tradimento della comunità. “Questo progetto contraddice apertamente gli obiettivi dichiarati dal governo di preservare gli spazi verdi”
hanno denunciato i critici.
Dall’altra parte, T&S Property Holdings si difende sostenendo che il sito è stato destinato a scopi di sviluppo fin dal 1965, una giustificazione che Micallef ha liquidato come “assurda e basata su piani locali obsoleti”.
Anche l’ONG Il-Kollettiv ha preso posizione, sostenendo che il governo ha tutti gli strumenti legali per revocare l’accordo. Il gruppo ha anche sollevato dubbi sull’operato dell’Autorità di Pianificazione, accusata di aver approvato il progetto in tempi record, sollecitando un’indagine più ampia da parte dell’Ufficio Nazionale di Audit.
L’ONG ha inoltre denunciato un altro progetto controverso a Mellieħa, coinvolgendo terreni venduti per appena 151.000 euro attraverso un accordo di enfiteusi, con possibilità di riscatto entro 15 anni. A peggiorare la situazione, emerge il nome dell’architetto Gilbert Bartolo, fratello dell’ex ministro del turismo Clayton Bartolo, alimentando ulteriori polemiche.
Mentre il malcontento cresce, il silenzio del Primo Ministro è assordante: al momento della pubblicazione, nessuna risposta è stata fornita alle domande sul progetto Mellieħa Heights.
Foto: [Archivio Times Of Malta]