Economia

Il FMI invita nuovamente Malta a eliminare gradualmente i sussidi energetici

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Il Fondo Monetario Internazionale ha nuovamente chiesto a Malta di eliminare gradualmente il suo sistema di sovvenzioni energetiche, affermando che il sistema “non aiuta a incentivare la conservazione dell’energia o la transizione verde”.

Questi commenti fanno parte della relazione del FMI, che ha rilevato che Malta ha registrato una ripresa “impressionante” dopo la pandemia e ha mostrato una “sostanziale resistenza” agli impatti della guerra in Ucraina.

Tuttavia, i sussidi energetici in corso rimangono una preoccupazione agli occhi del FMI, con il Governo che ha circa 320 milioni di euro per i sussidi nel bilancio del prossimo anno.

Nel suo ultimo rapporto, l’FMI afferma che i sussidi dovrebbero essere eliminati “gradualmente”, accompagnati da una struttura tariffaria dell’elettricità “più progressiva”.

“Una mossa graduale potrebbe alleviare le pressioni sui consumatori, ma ritarderebbe anche i benefici dell’uscita, lasciando le finanze pubbliche vulnerabili a ulteriori aumenti dei prezzi dell’energia”, si legge nel rapporto.

Avvertimenti precedenti

Non è la prima volta che l’FMI alza la voce sulla questione.

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In un documento simile pubblicato all’inizio di quest’anno, l’FMI aveva sostenuto che Malta avrebbe dovuto preparare una strategia di uscita per svezzare il Paese dai sussidi, proteggendo al contempo i gruppi vulnerabili.

Ancora prima, il capo missione dell’FMI per Malta, Kotaro Ishi, aveva dichiarato a Times of Malta che “il Governo potrebbe chiedere ai consumatori più ricchi o più spreconi di pagare un prezzo più vicino a quello d’importazione”, piuttosto che sovvenzionare i costi per tutti i consumatori.

Altri organismi, tra cui la Commissione Europea, si sono pronunciati in passato.

Il Ministro delle Finanze Clyde Caruana ha finora rifiutato di cedere alle pressioni, sostenendo che la rimozione dei sussidi avrebbe un effetto devastante sulle imprese e sulle famiglie maltesi.

Tuttavia, ha affermato che le sovvenzioni “non possono durare per sempre”, lasciando intendere che il Governo cercherà di eliminarle nei prossimi anni.

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