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Malta

Il diritto alle inchieste private è a rischio: scontro tra governo e giustizia

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Diciotto anni fa, il diritto dei cittadini di richiedere un’inchiesta magistrale fu sancito per garantire giustizia e trasparenza. Oggi, quel diritto rischia di essere messo in discussione. Tonio Borg, ex ministro della giustizia che lo introdusse nella legge, lancia un avvertimento chiaro: “Non servono cambiamenti, le salvaguardie esistenti sono già sufficienti per evitare abusi.”  Una posizione netta, che si contrappone alla recente volontà del primo ministro Robert Abela di modificare il sistema per bloccare presunti utilizzi impropri, facendo riferimento diretto al controverso ex deputato nazionalista Jason Azzopardi.

Ma quali sono le garanzie attuali? Borg non ha dubbi: “I magistrati non sono obbligati a investigare dopo una richiesta privata, sono loro il primo filtro contro gli abusi.” Inoltre, se un magistrato decide di procedere, chi è indagato può fare appello contro la decisione. “Quando l’inchiesta si conclude, spetta al procuratore generale decidere se avviare un procedimento penale,”  aggiunge Borg, sottolineando che il sistema è già equilibrato e controllato.

Eppure, il primo ministro insiste: “Ci sono persone che abusano del sistema.” Tra queste, Abela ha esplicitamente citato Azzopardi, noto per aver presentato numerose richieste di inchiesta. La proposta di riforma, affidata al ministro della giustizia Jonathan Attard, prevede di coinvolgere di più la polizia e di obbligare i cittadini a esaurire altri rimedi legali prima di chiedere un’inchiesta magistrale. “Vogliamo migliorare l’efficienza, garantire diritti più ampi alle famiglie delle vittime e aumentare la responsabilità delle parti coinvolte,” ha dichiarato Attard, spiegando che i magistrati non devono essere usati per “spedizioni esplorative.”

L’ultima scintilla di questa polemica è stata accesa da Azzopardi stesso, che ha recentemente richiesto un’inchiesta su un presunto racket criminale che coinvolgerebbe il ministro di Gozo, Clint Camilleri, e sua moglie. La sua accusa? Posti barca e lavori pubblici offerti in cambio di tangenti. Abela, però, non ha esitato a replicare duramente: “Azzopardi ha oltrepassato il limite, sta trascinando persone in un calvario giudiziario senza motivo.”

Non mancano le critiche alle modifiche proposte. Franco Debono, avvocato ed ex deputato, ritiene che le salvaguardie attuali siano già più severe di quelle che regolano le richieste avanzate dalla polizia. “Non vedo spazio per interventi legislativi senza esporre il governo a critiche valide,”  ha dichiarato, suggerendo che il problema sia più politico che legale. Debono ricorda anche che una proposta simile, avanzata da Borg nel 2006, fu respinta con dure critiche.

Nel cuore del dibattito c’è un diritto fondamentale: il potere dei cittadini di cercare giustizia senza passare per la polizia. Mentre il governo insiste sulla necessità di riformare, gli esperti avvertono che ogni passo falso potrebbe compromettere un pilastro della democrazia.

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Foto: Daniel Ellul

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