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Il cavaliere e il delitto: l’enigma di Fra Ottavio Pignatelli

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Nel cuore del Mediterraneo, tra intrighi di potere e scandali di sangue, si cela una storia che pochi osano raccontare. Fra Ottavio Pignatelli, un cavaliere dell’Ordine di Malta appartenente a una delle famiglie più influenti del sud Italia, si trovò improvvisamente da venerato a incriminato. Era il 1597 quando il Gran Maestro Martin Garzes ordinò che Ottavio fosse processato per un crimine inaudito: l’assassinio della sorella, Donna Lucrezia, e della sua giovane figlia, Livia. Un’accusa che scuoteva alle fondamenta l’Ordine stesso.

Ma chi era Fra Ottavio? Discendente diretto dei Pignatelli, una famiglia che non solo aveva prodotto un papa, Innocenzo XII, ma anche viceré, cardinali e persino santi. I Pignatelli avevano un legame secolare con Malta, sin da quando Ettore Pignatelli, viceré di Sicilia, facilitò la cessione dell’isola all’Ordine di San Giovanni. Era una dinastia dal sangue neon blu , che intrecciava santità e crimine.

La storia di Fra Ottavio si dipana in un contesto già carico di tensioni. Nel giugno del 1597, tra le festività di San Giovanni Battista e l’Imnarja, il Consiglio dell’Ordine si riunì per discutere una questione che non poteva essere rimandata. “Fra Ottavio Pignatelli è accusato di aver ucciso la sorella Lucrezia e la nipote Livia “, si legge nei resoconti dell’epoca. Il Consiglio ordinò immediatamente l’apertura di un procedimento penale. Ma da quel momento, il silenzio. Tutti i documenti processuali scomparvero misteriosamente, lasciando dietro di sé solo un’inquietante domanda: cosa accadde davvero?

Le ombre di questa vicenda si allungano sui Pignatelli, una famiglia abituata a muoversi con disinvoltura tra le stanze del potere. Ettore, il viceré che donò Malta all’Ordine, ricevette in cambio un dono straordinario: “dodici statue di alabastro degli apostoli, altre della Madonna, di San Luca e di Maria Maddalena, oltre a due campane di bronzo salvate da Rodi “. Un segno tangibile del legame speciale tra i Pignatelli e i Cavalieri.

Anche quando la storia si tingeva di scandali, i Pignatelli sapevano come rigirare le carte a proprio favore. Fra Innocenzo Pignatelli, per esempio, era celebre per i suoi regali aristocratici e per aver introdotto giovani talenti dell’opera a Malta. E che dire di Francesco Pignatelli, Principe di Strongoli, cavaliere ribelle che sfidò l’Inquisizione stessa, sostenuto dal famoso avvocato maltese Dr. Gio Nicolò Muscat?

Nonostante tutto, Fra Ottavio sembra destinato a rimanere una figura enigmatica. “Perché non esiste traccia del suo destino nei documenti successivi?“, si chiedono gli storici. Le pressioni di potenti famiglie come i Carafa e i Pignatelli avrebbero potuto insabbiare il caso? O forse Ottavio trovò una fine prematura, inghiottito dal silenzio della storia?

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Dietro queste trame oscure, l’Ordine dei Cavalieri continuava a mantenere un rigido controllo sulle proprie fila, agendo come giudice, giuria e boia. “La dottrina della separazione dei poteri era lontana dall’essere una realtà “, osservano gli studiosi. Eppure, la vicenda di Fra Ottavio resta un buco nero negli annali di Malta, un racconto di potere e segreti destinato a restare irrisolto.

Foto: Daniel Cilia, cortesia Heritage Malta

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