Il Commissario per gli Standard ha scosso la scena politica con la sua ultima dichiarazione: non c’è “alcun motivo” per rivedere il rapporto su Miriam Dalli, nonostante le accuse del Partito Nazionalista. Secondo il PN, un clamoroso errore avrebbe permesso alla ministra di cavarsela troppo facilmente. Ma l’ex presidente della Corte Suprema, Joseph Azzopardi, ha deciso di chiudere il caso, lasciando molti a bocca aperta.
Azzopardi aveva già stabilito che un comunicato emesso dal ministero fosse marcatamente “partigiano”, una violazione netta del codice etico ministeriale. Eppure, incredibilmente, la ministra è uscita illesa dalla situazione. Il perché? Dalli ha chiesto scusa, e per Azzopardi, ciò è bastato per chiudere la faccenda. Uno schiaffo in faccia alla trasparenza?
Il Partito Nazionalista, però, non si è fermato. Hanno accusato Azzopardi di un errore fondamentale: avrebbe menzionato erroneamente che Miriam Dalli non era ministra quando il reclamo è stato presentato. Un errore così evidente che, secondo loro, richiede una correzione immediata e il rinvio del rapporto alla Commissione per gli Standard.
Ma ecco il colpo di scena: Dalli è stata effettivamente nominata ministra il 23 novembre 2020, e il rapporto del commissario è stato pubblicato solo nel gennaio 2021. Come può essere che non fosse responsabile del codice etico ministeriale? In una dichiarazione shock, Azzopardi ha confermato che il suo predecessore, George Hyzler, aveva ricevuto la segnalazione il 1 novembre 2020. A quel tempo, Dalli non era ancora ministra e quindi, secondo lui, il comunicato incriminato non è stato emesso sotto la sua veste ministeriale.
Questa rivelazione sembra lasciare tutti con un sapore amaro in bocca. Ma c’è di più: Azzopardi ha ribadito che il caso rimane chiuso, sottolineando che non solo Dalli si è scusata, ma che il tempo trascorso gioca a suo favore. “Pertanto, non esiste alcun motivo per rivedere le conclusioni di questo caso e riferirlo al Comitato per gli Standard nella Vita Pubblica
,” ha dichiarato Azzopardi con fermezza, gettando una doccia fredda su chi si aspettava una revisione.
E come se non bastasse, ha concluso ricordando un principio fondamentale: “Il caso K/058 conferma il principio secondo cui le dichiarazioni ufficiali emesse dal governo non dovrebbero includere contenuti di natura partigiana. Il modo in cui il caso è stato concluso non modifica questo fatto.”
Una verità che rimane intatta, nonostante il terremoto politico che ha causato.
Foto: Matthew Mirabelli