Malta

I gruppi per la libertà dei media chiedono sicurezza per la stampa e giustizia per Daphne Caruana Galizia

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I gruppi per la libertà dei media ribadiscono il loro appello per la sicurezza della stampa a Malta e chiedono giustizia per Daphne Caruana Galizia nel sesto anniversario dell’assassinio della giornalista.

In una dichiarazione di lunedì, 13 organizzazioni internazionali hanno rinnovato il loro appello ad assicurare alla giustizia tutti i responsabili dell’omicidio della giornalista avvenuto il 16 ottobre 2017. Tre uomini sono stati condannati per l’omicidio di Caruana Galizia e altri tre sono in attesa di giudizio.

Un’inchiesta pubblica istituita nel 2019 ha pubblicato un elenco completo di raccomandazioni nel 2021, dopo aver concluso che lo Stato dovrebbe assumersi la responsabilità dell’omicidio della giornalista.

La richiesta principale era che lo Stato riconoscesse formalmente le “gravi carenze” dell’amministrazione di Joseph Muscat che hanno portato all’autobomba del 2017. Inoltre, la polizia e tutte le autorità competenti dovrebbero continuare le indagini per garantire che chiunque sia coinvolto nell’omicidio sia ritenuto responsabile.

Lunedì le organizzazioni hanno dichiarato che negli ultimi due anni hanno “ripetutamente richiamato l’attenzione sulla mancanza di progressi nell’attuazione delle raccomandazioni dell’inchiesta pubblica per salvaguardare i media e migliorare la sicurezza dei giornalisti”.

Hanno chiesto il rafforzamento di tre proposte di legge volte a migliorare la sicurezza dei media per soddisfare gli standard internazionali sulla protezione dei giornalisti, compresa la legislazione anti-SLAPP “annacquata” dal governo.

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“Le autorità maltesi dovrebbero celebrare il sesto anniversario della morte di Caruana Galizia rilasciando dichiarazioni inequivocabili a sostegno della piena giustizia per il suo omicidio, impegnandosi ad attuare le raccomandazioni dell’inchiesta pubblica e garantendo una consultazione trasparente sulla legislazione in sospeso con il coinvolgimento di esperti internazionali dei media e della società civile”, hanno affermato.

La dichiarazione è stata appoggiata da ARTICLE19 Europe, dall’Associazione dei giornalisti europei, dal Comitato per la protezione dei giornalisti, dal Centro europeo per la libertà di stampa e dei media, dalla Federazione europea dei giornalisti, da IFEX, dall’Indice sulla censura, dalla Federazione internazionale dei giornalisti, dall’International Press Institute, da OBC Transeuropa, da PEN International, da Reporter senza frontiere e da Transparency International EU.

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