Malta
hsbc Malta, vendita sempre più vicina: azionisti delusi e senza risposte
Published
7 ore agoon
By
Redazione AI
HSBC Malta sempre più vicina alla vendita dopo l’assemblea di giovedì
HSBC Malta ha saputo della possibile vendita della banca solo il giorno in cui è stata annunciata. A rivelarlo, davanti a un’assemblea agitata di azionisti giovedì mattina, è stato il CEO Geoffrey Fichte.
La riunione straordinaria è stata convocata cinque mesi dopo che il principale azionista della banca, HSBC Continental Europe, aveva annunciato una “revisione strategica” delle operazioni, con l’intenzione di vendere l’istituto. HSBC Continental Europe detiene il 70% delle azioni della banca, mentre il restante 30% è nelle mani di azionisti individuali, molti dei quali hanno affollato la sala conferenze del Corinthia St. George Hotel con la speranza di ottenere risposte.
Ma la delusione è stata palpabile. Il consiglio di amministrazione di HSBC Malta ha spiegato più volte di non essere coinvolto nelle trattative e di non poter legalmente conoscere i dettagli sugli eventuali acquirenti in questa fase. Fichte e il presidente di HSBC Malta, Manfred Galdes, hanno ribadito agli azionisti che la banca sa solo ciò che è di dominio pubblico: ovvero che ci sono stati “diversi offerenti interessati”, con APS tra questi.
“Ma cosa significa ‘diversi offerenti’? Sono tre o dieci?” ha chiesto un azionista, tra i mugugni di approvazione del pubblico.
“Con tutta trasparenza, non lo sappiamo”
è stata la risposta.
Serve il consenso degli azionisti per avviare le trattative
L’assemblea di giovedì ha segnato il primo passo formale verso la possibile vendita della banca, con gli azionisti chiamati a dare il consenso affinché HSBC Malta possa condividere dati sensibili con i potenziali acquirenti. Solo così questi ultimi potranno decidere se presentare un’offerta per il 70% delle azioni.
Di fatto, ciò apre la strada a negoziati ufficiali, con i candidati che verranno ridotti a un unico acquirente. Ma la sessione di domande e risposte si è presto trasformata in una protesta accesa. Numerosi azionisti hanno espresso il loro disappunto per la decisione di vendere e il timore di subire perdite.
“Il consiglio può assicurarci che il prezzo di vendita non sarà inferiore al valore patrimoniale della banca?” ha chiesto un azionista, scatenando un applauso fragoroso.
“Il prezzo negoziato non dipende da noi. Non lo conosciamo e non possiamo influenzarlo” ha risposto il consiglio, spiegando che esistono garanzie legali per proteggere gli azionisti in simili circostanze.
Ma le rassicurazioni non hanno calmato gli animi.
“Quando APS ha dichiarato il suo interesse, il prezzo delle azioni è crollato da 1,70 € a 1,40 €. Noi piccoli azionisti ci rimettiamo!” ha lamentato qualcuno.
“La banca può rifiutarsi di vendere a un prezzo stracciato? Noi questa vendita non la vogliamo!”
ha incalzato un altro.
Altri azionisti hanno attaccato la politica della banca in materia di dividendi, obbligata a seguire le direttive della Banca Centrale Europea essendo un istituto sistemico.
“Ah, certo, così potete prestare soldi a chi costruisce i grattacieli, vero?” ha urlato un azionista infuriato.
E che fine ha fatto l’ottimismo della banca, ha chiesto un altro, citando un’intervista al Times of Malta in cui Fichte parlava di investimenti futuri.
Ma il CEO ha ribadito che HSBC Malta è all’oscuro di tutto, proprio come chiunque altro.
“HSBC Continental Europe ci ha informati della revisione strategica solo l’11 settembre. Fino a quel giorno, non sapevamo nulla” ha detto Fichte. “Abbiamo immediatamente emesso un annuncio ufficiale, come previsto dalle regole”.
Le norme della MFSA stabiliscono che HSBC Malta non può avere voce in capitolo nelle trattative e che deve informare il mercato non appena riceve notizie rilevanti, come avvenuto a settembre.
Questa vendita, però, è particolarmente delicata: HSBC ha venduto diverse filiali in Europa, ma sarebbe la prima volta che si libera di una banca considerata “sistemica”, il che significa che l’operazione dovrà essere approvata dalla Banca Centrale Europea.
Scontro tra azionisti: c’entra la reputazione di Malta?
Come in ogni assemblea infuocata che si rispetti, non sono mancati accenni alla politica e al contesto economico del Paese.
“HSBC sta lasciando Malta per via della cattiva reputazione del Paese?” ha chiesto un azionista, suscitando urla di protesta da entrambe le fazioni.
“La vendita della Mid-Med Bank rifletteva davvero il valore di mercato o è stata svenduta perché qualcuno voleva sbarazzarsene?” ha ribattuto subito un altro, risvegliando vecchie polemiche.
“Queste domande non sono pertinenti, siamo qui per ottenere l’approvazione degli azionisti” ha tagliato corto Galdes, nel tentativo di riportare l’assemblea all’ordine.
Ma il voto finale ha evidenziato una netta spaccatura. Solo una manciata di azionisti ha alzato la mano per approvare la condivisione di informazioni con i potenziali acquirenti, segno di un diffuso scetticismo.
Tuttavia, il loro parere conta poco. Con il 70% delle azioni in mano a HSBC Continental Europe, la risoluzione è passata senza intoppi.
“È stato bello incontrarci, capisco che le vostre mani siano legate e che dobbiate seguire la procedura… ma questa è una conclusione già scritta” ha commentato con amarezza un azionista.
“La decisione di vendere non è nostra”, ribadisce HSBC Malta
In una dichiarazione pubblicata poche ore dopo l’assemblea, HSBC Malta ha confermato di aver “ottenuto l’approvazione necessaria degli azionisti” per procedere alla fase successiva, garantendo la riservatezza dei dati da condividere con i potenziali acquirenti.
“La revisione strategica del principale azionista è ancora in una fase iniziale e non siamo a conoscenza di alcuna decisione definitiva. Non è possibile né opportuno speculare su come potrebbe evolversi la transazione” si legge nella nota.
“La decisione di vendere o meno non spetta a noi, ma esclusivamente a HSBC Continental Europe (HBCE), non a HSBC Bank Malta p.l.c.” ha concluso la banca.
Foto: Mark Zammit Cordina, Chris Sant Fournier