Amiamola o odiamola: c’è una facciata anni ’70 a Gozo che sta facendo parlare tutti. Stiamo parlando di quel revival inaspettato che vede l’alluminio bronzato tornare sotto i riflettori, sfidando regole e pregiudizi. Sì, hai capito bene: l’alluminio, quel materiale che tanti definiscono “kitsch” e “cringe”. Ma un architetto visionario e un marketer determinato hanno deciso di mettersi contro la Planning Authority, dichiarando guerra a un divieto che considerano soffocante.
Ecco la regola: “_tutte le aperture e i balconi sulla facciata dell’edificio non devono essere in alluminio color oro, argento o bronzo_”. Una norma standard presente nei permessi di costruzione. Ma Tias Camilleri De Marco, architetto e ingegnere civile, lancia la sfida: “_È ora di rimuovere queste condizioni prescrittive e fidarci dei nostri architetti e designer_”. Sì, Camilleri De Marco vuole ribaltare completamente la percezione dell’alluminio, facendo riscoprire il suo potenziale nascosto.
In un’epoca in cui l’alluminio è praticamente bandito, questo divieto sta impedendo di replicare l’estetica “_unica e affascinante_” di una casa anni ’70 a Gozo che l’architetto ha definito un “_bellissimo esempio di ingegnosità architettonica locale_”. E non si è fermato lì: Camilleri De Marco ha pubblicato su Facebook un’immagine di quella facciata, con le sue eleganti aperture in alluminio bronzato, per mostrare a tutti quanto possa essere “_distintivo ed elegante_”.
La sua ammirazione per quella facciata è evidente: “_La perfetta combinazione di mosaico grigio e rosa con alluminio bronzato ha creato un’opera senza tempo_”, dice, elogiando la “_creatività dei nostri architetti_”. È arrivato il momento, afferma, di “_ripensare_” e dare supporto al talento locale.
Ma perché questo divieto? Camilleri De Marco spiega che risale a quando l’alluminio arrivò a Malta e le uniche opzioni erano bronzo, argento e oro. Era la scelta “economica”, l’unica alternativa alle finestre in legno o ferro, usata in modo indiscriminato, anche in edifici storici. Oggi, con una gamma di materiali e colori molto più ampia, secondo l’architetto “_forse è tempo di riaprire la tavolozza_”.
“_Le attuali restrizioni vietano l’uso di alluminio bronzato, argento o oro, e lo trovo una limitazione enorme_”, dice, sostenendo che dovremmo valutare i progetti caso per caso, non imporre divieti assoluti. “_Queste regole soffocano la creatività e l’innovazione architettonica locale_”, continua, lamentando che la libertà creativa degli architetti viene troppo spesso sacrificata.
Camilleri De Marco, che è anche vice-presidente della Kamra tal-Periti, chiede un approccio più flessibile: “_Permettiamo sperimentazione e innovazione, e vedremo fiorire un paesaggio architettonico vibrante_”. E cita Voltaire: “_Non sono d’accordo con ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo_”. Per lui, anche se non sempre siamo d’accordo con i risultati dell’architettura sperimentale, dobbiamo comunque difendere il diritto dei designer di esplorare nuove idee.
Sperimentazione, libertà creativa, errori e successi: per l’architetto sono tutti ingredienti necessari per raggiungere “_l’eccellenza estetica_”. Certo, ammette che non tutti apprezzeranno questo stile, ma il punto non è quello. È questione di lasciare spazio all’espressione creativa, senza che le regole decidano cosa è giusto o sbagliato.
La critica di Camilleri De Marco non si ferma qui: descrive la politica del divieto come “_insultante_”. “_È come dire che non sei abbastanza bravo per fare qualcosa di bello con questo materiale_”, dice. Davvero, tra tutti gli architetti maltesi, non possiamo fidarci di uno solo per usare l’alluminio bronzato con gusto?
Ma la discussione va oltre. Malta, secondo lui, è come un “_adolescente dell’architettura_” che ha bisogno di attraversare la sua fase di “_brutto anatroccolo_” per trovare la sua vera identità. Il problema? Piani troppo rigidi sulle altezze e i colori delle aperture. Il suo suggerimento? Un piano olistico a lungo termine su come “_plasmare e modellare_” le nostre città.
Anche Matthew Demarco, co-fondatore di Bloom Creative, è intervenuto nella discussione. Ha cercato di proporre un’idea innovativa per un takeout di hamburger, ispirata alle vecchie macellerie maltesi, ma si è scontrato con il solito muro: il divieto dell’alluminio. Demarco, che ha lavorato al progetto di ricerca Maltatype sulla tipografia maltese, voleva creare qualcosa di contemporaneo ma profondamente radicato nel design maltese. Ha preso ispirazione da vecchie facciate in alluminio, come quelle della macelleria Sandro a Birkirkara, della pastizzeria Maxims a Ħamrun e del Coney Island Bar a Gozo. Ma quando l’idea è arrivata agli architetti del progetto, è stata respinta. La motivazione? “Questi elementi sono vietati dalla Planning Authority
.”
Demarco comprende che alcuni materiali non dovrebbero essere usati in certi contesti, ma ritiene che ogni caso vada valutato singolarmente. Anche elementi considerati “kitsch”, se progettati con cura, possono diventare parte di un linguaggio visivo ricco e celebrativo.
Foto: [Archivio Times of Malta]