Fr Manwel Curmi, il fondatore e anima della Fondazzjoni Arka a Gozo, si è spento domenica a 87 anni, lasciando un vuoto immenso nel cuore di chi lo ha conosciuto e ammirato. La sua vita è stata un faro di speranza per tante famiglie, un rifugio per chi aveva bisogno di sostegno e per coloro che vivono con disabilità, a cui ha dedicato ogni giorno della sua lunga esistenza.
A Għajnsielem, l’istituzione da lui fondata offre un servizio unico nel suo genere, il primo a Gozo, dove persone con disabilità e le loro famiglie trovano supporto e sollievo in momenti difficili. “Ha dedicato la vita a rimuovere il pesante stigma legato alla disabilità”, ha dichiarato la fondazione in un post su Facebook, ricordando l’instancabile missione di Curmi, sempre condotta “in silenzio e senza clamore”
. Un lavoro discreto, sì, ma di un impatto straordinario.
Domenica pomeriggio, il flusso di messaggi di cordoglio è stato travolgente: tantissimi i tributi in onore di Dun Manwel tal-Arka, come affettuosamente veniva chiamato. La Basilica di San Giorgio a Rabat, dove Curmi ha prestato servizio per molti anni, lo ha ricordato con affetto, sottolineando come fosse rinomato “per il suo instancabile impegno caritativo e i suoi consigli esperti sempre richiesti”
. Una figura che ha lasciato un’impronta indelebile, un esempio raro di dedizione al prossimo.
Anche il Ministro della Salute, Jo Etienne Abela, non ha mancato di rendere omaggio a questa figura straordinaria, definendo Curmi “un pioniere”
nel settore della disabilità e degli anziani. Le sue parole riassumono il sentimento di tutta una comunità: l’isola di Gozo non sarà più la stessa senza di lui, ma l’eredità di amore e compassione che ha lasciato vivrà per sempre.
Foto: Fondazzjoni Arka