Nel 2023, un gozitano su cinque ha dovuto attraversare il mare ogni giorno per lavorare a Malta. Un dato sorprendente che fa riflettere: l’isola di Gozo, spesso considerata un rifugio di tranquillità, è in realtà casa di migliaia di lavoratori costretti a pendolare verso Malta per guadagnarsi da vivere.
L’Ufficio Nazionale di Statistica ha svelato una realtà impressionante: il numero di lavoratori che ogni giorno lasciano Gozo per lavorare a Malta ha superato quello degli stessi residenti impiegati sull’isola. Ben 4.066 gozitani, ovvero uno su cinque, prendono il traghetto per Malta ogni mattina, trasformando quello che sembra un idilliaco viaggio nel Mediterraneo in una routine quotidiana di lavoro e fatica.
Nel 2023, il numero di maltesi residenti con un impiego a tempo pieno ha raggiunto la cifra record di 264.228 persone, con un incremento del 7,8% rispetto all’anno precedente. Di questi, “ben l’82,7% ha trovato impiego nel settore privato”
, lasciando il restante a lavorare nel pubblico.
E per Gozo e Comino? I numeri sono più modesti, ma sempre in crescita. Con un totale di 18.563 residenti impiegati a tempo pieno e un aumento del 4,9%, il settore privato ha dato lavoro a oltre due terzi di loro, pari al 67,3%.
Ma ecco la vera curiosità: a Malta, la maggior parte dei lavoratori è impiegata nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella riparazione di veicoli, nei trasporti e nella ristorazione. A Gozo, invece, la situazione cambia radicalmente. Lì, la maggioranza degli impiegati lavora nel settore pubblico, occupandosi di amministrazione, difesa, istruzione e sanità.
Dietro le cifre, c’è la storia di un’isola che, seppur piccola, si trova sempre più legata a doppio filo con Malta, sia economicamente che lavorativamente. Il pendolarismo tra le due isole è diventato una parte fondamentale della vita per migliaia di persone.
Foto: [Archivio Times Of Malta]