Glenn Micallef, candidato di Malta alla Commissione Europea, si prepara a un pomeriggio di fuoco a Bruxelles! Questo lunedì, sotto i riflettori dell’Europarlamento, sarà sottoposto a un’interrogazione cruciale, una prova che potrebbe segnare per sempre la sua carriera politica. Tutto si gioca davanti al Comitato per la Cultura e l’Istruzione (CULT) del Parlamento Europeo, che avrà il compito di valutare se Micallef ha davvero le carte in regola per diventare commissario. Se saprà rispondere con competenza e precisione, il suo ingresso nella prestigiosa squadra dell’UE sembra quasi assicurato. Ma basterà?
Un insider del Partito Popolare Europeo (EPP), vicino al processo, ha commentato con cautela: “Non ci sono pressioni particolari per estromettere Micallef. Se risponde con competenza e dimostra padronanza del suo portafoglio, non dovrebbe avere problemi”
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Essendo stato scelto dal governo laburista, Micallef rappresenta la famiglia socialista europea, ma la sua affiliazione politica non dovrebbe influenzare il giudizio dei parlamentari. Il comitato CULT, composto da sette gruppi politici, punta solitamente al consenso, piuttosto che alla rivalità politica, e anche i membri dell’EPP, tra cui si annoverano quelli del Partito Nazionalista di Malta, sembrano pronti a giudicarlo sulla base delle sue capacità e non della sua tessera politica.
Persino Bernard Grech, leader del PN, ha dato il proprio sostegno a Micallef, augurandogli di fare una buona figura come rappresentante maltese. Ma non ha risparmiato critiche al governo per non aver ottenuto per Malta il portafoglio di Commissario per il Mediterraneo.
Per Micallef, questo è un vero banco di prova, e il suo debutto tra i candidati designati in audizione potrebbe favorirlo: “Essere tra i primi è un vantaggio. Non sarà coinvolto nei conflitti politici più intensi che potrebbero emergere nelle audizioni successive”
ha svelato una fonte vicina al processo.
Da giorni, Micallef si prepara meticolosamente all’incontro, confrontandosi con i membri del comitato che lo sottoporranno alle domande più spinose. A soli 35 anni, Micallef è il candidato più giovane per il ruolo di commissario, ma ha alle spalle una notevole esperienza come capo di gabinetto del Primo Ministro Robert Abela. Ora dovrà dimostrare di poter mettere questa esperienza al servizio dell’Europa.
Al termine dell’interrogazione, anche se il comitato CULT non esprimerà un voto ufficiale, i vari gruppi politici discuteranno la performance di Micallef e terranno una votazione informale per valutare se la sua nomina può procedere. Tuttavia, la decisione finale sulla sua entrata nella Commissione Europea sarà parte di un’unica votazione che coinvolgerà tutto il Parlamento Europeo e l’intera squadra di commissari.
Foto: Chris Sant Fournier