Malta

Għargħur in bilico: l’oasi tranquilla minacciata dai nuovi progetti

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Una tranquilla oasi a Għargħur, con le sue villette a schiera immerse in un’atmosfera serena, è sotto assedio. Un gruppo di residenti si è unito per lanciare un grido d’allarme contro un’ondata di progetti edilizi che minaccia di stravolgere l’identità del loro quartiere, affacciato sul crinale di Madliena.

Tre richieste di sviluppo, tutte presentate nello stesso giorno di aprile, puntano a demolire quattro villette per costruire blocchi di appartamenti alti cinque piani. I progetti si estenderebbero su due strade storiche, Triq iż-Żagħruna e Triq il-Madonna taż-Żellieqa, caratterizzate da eleganti case simmetriche di due piani risalenti agli anni ’70.

Gli abitanti, custodi di un quartiere che finora ha resistito alla frenesia edilizia di Malta, denunciano che questo progetto rischia di cancellare il fascino tradizionale della zona. “Queste case, costruite come alloggi popolari circa 40 anni fa, sono ancora abitate per la maggior parte dagli stessi residenti originali”  spiegano con preoccupazione.

Ma una sospensione temporanea offre una flebile speranza: tutte le richieste (PA/04274/24, PA/04275/24 e PA/04510/24) sono state momentaneamente bloccate su richiesta dell’architetto Edwin Mintoff. Il motivo ufficiale non è chiaro, ma i documenti suggeriscono che potrebbe essere legato alle critiche mosse dalla Sovrintendenza del Patrimonio Culturale.

La Sovrintendenza, in particolare, ha espresso perplessità su uno dei progetti, sostenendo che “essendo parte di una strada intatta di edifici simili, il progetto avrà un impatto negativo sul valore estetico della via, creando pareti divisorie vuote che potrebbero richiedere interventi di mitigazione”. Inoltre, si raccomanda di “ripensare il progetto per renderlo più rispettoso del valore estetico della strada e rivedere i volumi per ottenere un equilibrio migliore” .

In una lettera firmata da 11 residenti, il gruppo ha sottolineato che “anche se i piani locali consentono altezze maggiori per gli edifici, ciò non significa che i permessi debbano essere concessi automaticamente”. Una posizione che riecheggia quella della Chamber of Architects. I residenti chiedono anche una revisione delle leggi urbanistiche, proponendo multe più alte per chi richiede la demolizione di proprietà destinate originariamente a edilizia popolare.

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“Le nostre preoccupazioni non sono isolate,” spiegano. “Ci uniamo ad altri residenti in tutta l’isola, da Santa Luċija, dove un progetto simile è stato annullato, a Swieqi, dove recentemente sono stati bloccati piani per un nuovo condominio.”  Una lotta che riflette il desiderio di difendere il patrimonio culturale e la tranquillità delle comunità maltesi.

Foto: Google Maps

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