Malta

Gbejna maltese a un passo dal DOP: l’Europa deciderà il suo destino

Published

on

Il leggendario formaggio maltese di pecora, la ġbejna tan-nagħaġ, è a un passo dall’entrare nell’élite gastronomica europea, conquistando il prestigioso status di “Denominazione di Origine Protetta” (DOP). Una notizia che accende i riflettori su questo prodotto unico, pronto a essere elevato a vero tesoro nazionale!

Dopo un lungo cammino burocratico, l’applicazione è giunta alla fase finale, e l’Europa è pronta a riconoscere la ġbejna tan-nagħaġ come prodotto tradizionale da proteggere. Ora, i Paesi membri dell’Unione Europea hanno tre mesi di tempo per sollevare eventuali obiezioni. Ma una cosa è certa: se nessuno si oppone, la ġbejna tan-nagħaġ diventerà un simbolo della cultura gastronomica maltese! “Ci sono voluti 13 anni di lotte, ma finalmente ci siamo arrivati,”  ha dichiarato con entusiasmo un portavoce della Xirka Produtturi Nagħaġ u Mogħoż, l’associazione che tutela i pastori di pecore e capre locali. Un’impresa titanica!

Il dossier presentato all’Unione Europea è chiaro e dettagliato: solo il latte crudo intero di pecore di razza maltese e i suoi incroci con altre razze, come la frisona, possono essere utilizzati per produrre questa specialità. E non basta! Anche la dieta delle pecore, il peso e la forma del formaggio, oltre ai metodi di confezionamento, devono seguire rigide regole per garantire l’autenticità del prodotto.

Se l’UE darà il via libera, la ġbejna tan-nagħaġ sarà il primo prodotto alimentare di Malta a ottenere lo status DOP, un riconoscimento che la posizionerà tra le eccellenze culinarie europee, al fianco di nomi come il Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma, lo Champagne e la feta. “Grazie al DOP, i piccoli produttori autentici potranno finalmente accedere a mercati più vasti,”  ha sottolineato il portavoce dell’associazione.

Ma le ambizioni non si fermano qui: già si guarda al futuro, con la speranza di ottenere la protezione anche per la ġbejna tal-mogħoż, il formaggio di capra, come prossimo prodotto da tutelare. Originariamente, la proposta includeva sia la ġbejna tan-nagħaġ che la ġbejna tal-mogħoż, ma in un colpo di scena inaspettato, la domanda è stata modificata all’ultimo momento per concentrarsi solo sul formaggio di pecora. Una decisione che ha sollevato non poche polemiche.

Ciò significa che il formaggio di vacca, la ġbejna tal-baqar, come quelle prodotte da Benna, o qualsiasi formaggio che utilizza additivi, metodi moderni di essiccazione e stagionatura, o addirittura latte in polvere, potrà continuare a utilizzare il nome “ġbejna”, ma senza la protezione garantita dallo status DOP. La fondazione agricola Maya è stata tra coloro che hanno criticato apertamente questa modifica, affermando che, “a prima vista, sembra che la proposta protegga il prodotto, ma a lungo termine lo danneggerà.” Una battaglia che sembra destinata a continuare.

Advertisement

Foto: Chris Sant Fournier

Exit mobile version