Un affronto al patrimonio culturale di Gozo sta scatenando una battaglia senza esclusione di colpi. Le storiche caserme di Fort Chambray rischiano la demolizione per lasciare spazio a un progetto commerciale e residenziale. Ma le ONG locali non si arrendono e annunciano un trionfo nella loro campagna di raccolta fondi: hanno superato l’obiettivo iniziale di 5.000 euro per combattere questa decisione che definiscono “scandalosa”
.
La storia ha dell’incredibile. “Per anni, gli sviluppatori hanno preso possesso di questo storico forte, escludendo il pubblico. Ora vogliono distruggere il nostro patrimonio per profitto. E come se non bastasse, saranno i contribuenti a pagare per i lavori di restauro che consentiranno loro di guadagnare milioni”
, ha denunciato il Moviment Graffitti, una delle associazioni più attive nella coalizione.
Fort Chambray, simbolo di Gozo e pezzo unico della storia maltese, è al centro di un piano di riqualificazione approvato lo scorso dicembre. Questo progetto, tanto ambizioso quanto controverso, include la demolizione delle caserme britanniche che fanno parte del complesso. La decisione ha sollevato un’ondata di proteste, spingendo un gruppo di ONG a mobilitarsi per raccogliere fondi e portare il caso davanti alla giustizia.
Dietro le quinte, però, emerge uno scenario che ha alimentato ulteriormente l’indignazione. Il Times of Malta
ha svelato che gli investitori del forte hanno un tetto massimo di 6 milioni di euro per le spese di restauro. La parte più controversa? Gran parte di questa cifra sarà rimborsata dal governo, caricando quindi sui contribuenti il peso economico dell’operazione.
Nonostante questo, le ONG si dichiarano pronte a combattere fino alla fine. “Nonostante la classe politica maltese continui a svendere i nostri spazi pubblici e il nostro patrimonio, faremo il possibile per garantire che il bene comune prevalga sull’avidità”
, ha concluso Moviment Graffitti, ringraziando i sostenitori che hanno reso possibile questo primo successo.
Foto: Moviment Graffitti