Un’emergenza democratica sta scuotendo il paese: i cittadini non riescono a firmare le petizioni online destinate al parlamento, e tutto per colpa di un malfunzionamento tecnico che sembra essere ignorato dalle autorità competenti. Momentum, il nuovo partito politico che sta alzando la voce per denunciare questo scandalo, chiede con forza l’intervento dell’Ombudsman per fare luce su un problema che minaccia il cuore stesso della partecipazione democratica.
Secondo Momentum, il sito web del parlamento è diventato un vero e proprio ostacolo per i cittadini che cercano di esercitare il loro diritto di firma. La situazione è esplosa in particolare dopo il lancio di una petizione contro le modifiche alla legge che regola… Ma cosa sta davvero succedendo dietro questi problemi tecnici? Le segnalazioni arrivano da ogni angolo, con tante persone convinte che le loro firme siano state ignorate. Ma non è tutto: la denuncia è pesante, perché si parla di un fallimento sistematico che sta mettendo in discussione uno dei diritti più sacrosanti dei cittadini.
“Molti hanno espresso la loro frustrazione per non essere riusciti a firmare le petizioni. Alcuni sono stati informati erroneamente di non essere registrati nell’elenco elettorale, pur essendo elettori,”
ha spiegato Natasha Azzopardi, membro del comitato di Momentum. Ma c’è di più. Altri utenti sono stati addirittura costretti a contattare un numero specifico o inviare un’email al Cancelliere della Camera, un’ulteriore complicazione che solleva gravi preoccupazioni sulla privacy e sulla trasparenza dell’intero sistema.
La situazione sta diventando sempre più insostenibile, tanto che Momentum ha fatto sapere che il Presidente e il Cancelliere della Camera sono stati informati di questi problemi mesi fa, senza che sia stato fatto nulla per risolverli. “Come sanno, qualsiasi ostacolo nel processo di firma di una petizione allontanerà i cittadini,”
ha aggiunto Azzopardi, mettendo in evidenza come la fiducia dei cittadini nel sistema stia rapidamente svanendo.
E non è finita: i guasti tecnici sollevano domande scomode e cruciali. Chi ha davvero accesso al database delle petizioni? Perché i cittadini devono rivelare informazioni personali a terzi prima di poter esprimere il proprio sostegno? Il sistema, già afflitto da malfunzionamenti da quando è stato lanciato, non ha visto alcun intervento concreto per risolvere le sue gravi deficienze.
Foto: [Archivio Times Of Malta]