Un’epidemia letale, senza precedenti, sta colpendo l’Etiopia e i missionari maltesi sono in prima linea, lanciando un appello disperato: servono medicinali per combattere la malaria, una malattia che sta uccidendo senza pietà in una regione che, fino ad ora, ne era stata risparmiata.
Nel cuore della regione di Jimma Bonga, in Kaffa, dove i missionari maltesi operano da oltre 30 anni, la situazione è drammatica. Più di 100 scuole e cliniche, costruite con dedizione e sacrificio nel corso dei decenni, si trovano ora a dover affrontare un nemico invisibile e letale. Questa epidemia di malaria, scoppiata in modo improvviso e devastante, ha colto tutti di sorpresa, lasciando i missionari a corto di farmaci essenziali.
Fr Alex Cauchi, direttore del Moviment Missjunarju Ġesù fil-Proxxmu, si è recato recentemente sul campo e ha toccato con mano la tragedia che si sta consumando: “_Ovunque andassi, la gente mi parlava dei parenti che hanno perso a causa della malattia recentemente
,” ha rivelato con voce carica di emozione._
La malaria, un male che può essere prevenuto e curato, si trasforma in una sentenza di morte nei paesi poveri, dove l’igiene è un lusso e i medicinali sono inaccessibili. I sintomi possono iniziare con una semplice febbre, brividi e mal di testa, ma possono rapidamente degenerare fino all’insufficienza degli organi, rendendo questa malattia particolarmente letale per i bambini piccoli, le donne incinte e le persone con un sistema immunitario compromesso.
“_Sappiamo che esiste una cura, ma il governo non la fornisce e nelle farmacie è estremamente costosa o addirittura esaurita
,” ha denunciato Fr Alex, mentre raccontava come le cliniche, solitamente dedicate all’istruzione e all’assistenza sanitaria, siano ora sopraffatte da una marea di pazienti in cerca di aiuto._
Per rispondere a questa emergenza, domenica verrà organizzata una maratona televisiva in diretta su TVM, NET, ONE e Xejk, dalle 11:00 alle 23:00, per raccogliere fondi destinati all’acquisto di antimalarici e per sostenere gli altri progetti dei missionari in Africa e Sud America.
Foto: [Archivio Times Of Malta]