Un’insegnante punita per aver detto la verità. Joanna Mallia, docente di matematica in una scuola pubblica, è finita nel mirino della direzione dopo aver criticato apertamente il nuovo sistema di certificazione degli esami di scuola secondaria (SEC), che impone valutazioni continue per gli studenti.
Ma invece di prendersela con il suo preside, Mallia lo ha difeso, spiegando che stava solo eseguendo gli ordini: “Qualcuno dall’alto gli ha detto di farlo”
.
La scorsa settimana, ospite nel programma Il-Każin fuq Tokis
di Jon Mallia, la docente ha lanciato un messaggio diretto al Ministro dell’Istruzione Clifton Grima: il nuovo sistema, ha avvertito, sta sottoponendo gli studenti a una pressione insostenibile.
Il Ministero vuole zittire i docenti?
Il Ministero dell’Istruzione ha imposto nuove regole da settembre: gli insegnanti devono ottenere un’autorizzazione scritta prima di parlare con i media. Ma non è tutto. Se ricevono il permesso, devono assicurarsi che le loro dichiarazioni siano in linea con le politiche ministeriali e non esprimano opinioni personali o politicamente sensibili.
Nonostante ciò, Joanna Mallia ha deciso di parlare comunque. E la sua franchezza non è passata inosservata.
Martedì è stata convocata nell’ufficio del preside.
“Non ho chiesto l’autorizzazione perché non stavo parlando a nome della scuola, ma a nome mio”, ha spiegato al Times of Malta
.
Mallia è convinta di non aver fatto nulla di sbagliato: “Se qualcosa non va, lo dirò. Sempre.”
Il sistema sotto accusa
Il cambiamento al sistema d’esame SEC prevede che il 30% del voto finale venga determinato da valutazioni continue nel corso degli ultimi tre anni di scuola secondaria, mentre il restante 70% dipenderà dall’esame scritto finale.
Una riforma che sta già facendo discutere. Il Ministero, per ora, non ha ancora risposto alle domande sollevate sulla questione.