Un ragazzo appena diciottenne, arrestato per aver piazzato un ordigno esplosivo davanti alla sede del Partito Laburista, è stato dichiarato insano di mente al momento del crimine. David Brincat, questo il suo nome, aveva terrorizzato la comunità locale con un’esplosione improvvisa, scatenata nel cuore della notte. Erano circa le 2 del mattino quando l’ordigno è esploso all’interno di un bidone della spazzatura davanti al quartier generale del Partito Laburista. Nessuno è rimasto ferito, ma la detonazione ha innescato un’intensa indagine che ha portato la polizia direttamente al suo nascondiglio.
All’interno della sua abitazione, gli agenti hanno trovato qualcosa di scioccante: grandi quantità di sostanze chimiche e materiale specifico per costruire altri esplosivi. E non è finita qui. Le indagini hanno rivelato che Brincat non solo avrebbe piazzato bombe davanti a due farmacie, una a Santa Venera e l’altra a Birkirkara, ma aveva in mente altri obiettivi. Si trattava di un piano ben più grande e agghiacciante.
Quando Brincat, ormai maggiorenne, è stato riportato in tribunale lunedì, tre psichiatri incaricati di valutare la sua salute mentale hanno reso una dichiarazione che ha lasciato tutti di sasso: il ragazzo era in uno stato di follia al momento dell’attentato. Gli esperti avevano già riferito che Brincat soffriva di “psicosi indotta da sostanze”
, ma lunedì hanno chiarito ulteriormente la sua condizione mentale di fronte alle domande dell’accusa, che cercava di ottenere ogni dettaglio possibile.
“Quindi non aveva la capacità di intendere e di volere?”
, ha domandato il legale del procuratore generale. La risposta degli psichiatri non ha lasciato dubbi: il giovane era in uno stato psicotico, e quindi incapace di comprendere la gravità dei suoi atti.
In seguito a questa testimonianza schiacciante, il tribunale, guidato dal magistrato Kevan Azzopardi, ha ordinato il trasferimento di Brincat al Mount Carmel Hospital, dove sarà detenuto in conformità con la legge sulla salute mentale e tutte le normative pertinenti. Inoltre, il tribunale ha disposto che una copia scannerizzata dei documenti del caso venga messa a disposizione del procuratore generale entro tre giorni lavorativi.
Foto: Matthew Mirabelli