Un padre single, impegnato a crescere da solo la sua giovane figlia, si trova improvvisamente dietro le sbarre con accuse scioccanti: avrebbe minacciato Karl Stagno Navarra, il noto presentatore di ONE TV, per un debito che il giornalista non avrebbe mai saldato.
Tutto inizia con una semplice compravendita di un’auto, ma quello che doveva essere un normale accordo commerciale si trasforma in un incubo per Jean Pierre Schembri, 47 anni, di Żebbuġ. Schembri, che aveva venduto la sua auto a Stagno Navarra, attendeva ancora il pagamento, ma più il tempo passava, più la frustrazione cresceva.
Mercoledì, il dramma raggiunge il suo apice. Stagno Navarra, esasperato da mesi di messaggi minacciosi e insulti, decide di rivolgersi alla polizia di Qormi, denunciando Schembri per molestie. Come se non bastasse, il giornalista racconta agli agenti di aver visto il venditore aggirarsi vicino alla sua casa e al suo ufficio, un comportamento che fa crescere in lui il timore per la propria sicurezza.
La polizia non perde tempo e convoca Schembri per un interrogatorio, ma quello che succede dopo lascia tutti a bocca aperta. Poche ore dopo, Stagno Navarra chiama nuovamente la polizia, questa volta in preda al panico: Schembri è davanti alla sua porta di casa. E non è lì per una visita amichevole.
Quello che segue è un violento scontro: accecato dalla rabbia, Schembri prende un casco e lo usa per distruggere un vaso, prima di scagliarsi contro Stagno Navarra, ferendolo leggermente. L’intervento delle forze dell’ordine è immediato, e l’uomo viene arrestato.
Venerdì, Schembri si ritrova in tribunale, accusato di una serie di reati, tra cui molestie, minacce, aggressione e danneggiamento di proprietà. Nonostante si dichiari innocente, la richiesta di rilascio su cauzione viene respinta, poiché la vittima non ha ancora testimoniato e c’è il rischio concreto che le prove possano essere compromesse. E c’è di più: Schembri aveva già violato una sospensione condizionale nel 2022.
L’avvocato difensore, Lennox Vella, non ci sta e dipinge un quadro ben diverso della situazione. Secondo lui, tutto nasce da un debito mai saldato da Stagno Navarra, e il suo cliente, disperato, aveva già avviato un procedimento legale per ottenere il pagamento del veicolo venduto. “Stagno Navarra non ha mai avuto intenzione di pagare,” sostiene Vella, “e ha persino minacciato di far mettere la figlia di Schembri sotto tutela statale.
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Per Schembri, che ha la custodia esclusiva della figlia, la prospettiva di rimanere in prigione è devastante, con conseguenze ben peggiori di quelle che potrebbero derivare dalle accuse mosse contro di lui. Ma la magistrata Giannella Camilleri Busuttil non si lascia convincere e conferma il rifiuto della cauzione, sottolineando la gravità delle accuse e i precedenti dell’imputato.
Inoltre, il tribunale accoglie la richiesta di un ordine di protezione, imponendo a Schembri di non avvicinarsi né comunicare con Stagno Navarra in alcun modo. La difesa si oppone alla richiesta di oscuramento del nome della presunta vittima, ritenendola infondata, e il tribunale respinge anche questa richiesta.
Nel frattempo, Schembri, ormai disperato, esprime tutta la sua preoccupazione per il destino della sua figlia minorenne, ora che la libertà su cauzione gli è stata negata.
Foto: Archivio Times of Malta.