Helena Dalli, una delle figure più in vista della politica maltese, si trova al centro di un ciclone mediatico dopo essere stata accusata di tentare di sabotare la carriera di Glenn Micallef per garantirsi un secondo mandato come Commissario UE. Ma Dalli non ci sta e contrattacca con fermezza!
Secondo un noto quotidiano in lingua maltese, Dalli starebbe usando ogni mezzo a sua disposizione per screditare Micallef, puntando il dito contro la sua presunta “mancanza di esperienza politica” nel disperato tentativo di assicurarsi un’altra chance a Bruxelles. Accuse pesanti, che gettano un’ombra sul futuro politico dell’attuale Commissario.
Ma in un post al vetriolo su Facebook, Helena Dalli ha “categoricamente smentito” queste insinuazioni, dimostrando di non essere disposta a farsi mettere all’angolo. Con la sicurezza di chi ha navigato in acque ben più burrascose, ha dichiarato: “Come ho sempre fatto, scelgo di continuare a lavorare nel miglior interesse del paese e non mi abbasserò mai a questi livelli di bassa qualità.” E non è tutto: “Detto ciò, c’è un limite a tutto e non si può sempre permettere che l’inganno passi inosservato.”
Una dichiarazione forte, che lascia intendere che Dalli non intende fare marcia indietro.
Nel frattempo, il Times of Malta ha rivelato che il governo maltese è sotto pressione per sostituire Micallef come candidato alla Commissione Europea, preferendo una figura femminile. Le voci a Bruxelles non escludono che la Dalli possa essere ancora in corsa per un secondo mandato, anche se la strada sembra tutt’altro che spianata, con il governo che esita a fare il passo decisivo.
Ricordiamo che la nomina dei commissari UE è un processo complesso che coinvolge tre diverse istituzioni europee e gli Stati membri. Una volta raccolte le proposte dagli Stati membri, viene stilata una lista dei candidati, che viene poi presentata al Consiglio dei Ministri. I candidati vengono quindi sottoposti a un’interrogazione dai deputati europei, che successivamente votano il collegio dei commissari come un unico gruppo. Se il Parlamento Europeo dà il via libera, la Commissione viene ufficialmente nominata dal Consiglio Europeo, composto dai capi di governo degli Stati membri, attraverso una votazione a maggioranza qualificata.
Foto: Chris Sant Fournier