Una storia incredibile di redenzione e secondi inizi: una donna che avrebbe tentato di investire il compagno con l’auto – e con un bambino a bordo – è stata sollevata da ulteriori procedimenti penali. Il motivo? La vittima ha ritirato tutte le accuse, spiegando che i due, non solo hanno superato l’incidente, ma sono pronti a pronunciare il fatidico “sì” e a costruire un futuro insieme.
La madre, oggi ventottenne, era finita in tribunale oltre due anni fa, con accuse pesantissime: tentato omicidio, lesioni lievi, insulti e minacce al compagno “ben oltre i limiti della provocazione” secondo quanto stabilito dall’accusa. La donna doveva inoltre rispondere di “danneggiamento volontario del veicolo, guida pericolosa e trasporto di minori senza cinture di sicurezza”
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Sin dal primo momento, però, l’uomo – che non ha mai lasciato trapelare il proprio nome – non si è opposto alla scarcerazione della compagna, al punto da offrirsi di abbandonare la casa comune per permetterle di indicare quell’indirizzo come residenza per la cauzione. La svolta definitiva è arrivata quando, chiamato a testimoniare, ha dichiarato di non volerla accusare pubblicamente, chiedendo espressamente di “mettere fine a tutto questo”
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L’incidente risale a un pomeriggio di marzo 2022 a Żabbar. Durante il procedimento, il compagno ha spiegato che la donna è la madre del loro figlio e che, dopo quell’episodio drammatico, la coppia è riuscita a ricostruire il rapporto, pianificando addirittura di sposarsi a breve. I suoi avvocati hanno confermato che intendeva ritirare tutte le accuse “che richiedevano la sua denuncia diretta come vittima”
, consolidando la sua volontà di mettere definitivamente un punto sulla vicenda.
Questo mese, l’uomo è tornato sul banco dei testimoni, ribadendo alla corte che “l’incidente ormai appartiene al passato”
e che, a detta sua, il matrimonio ormai imminente simboleggia per loro un nuovo inizio. In risposta, la pubblica accusa non si è opposta alla sua richiesta di chiudere il caso, facendo appello all’articolo 543(e) del Codice Penale, specificamente pensato per i casi di violenza domestica.
Il tribunale, presieduto dal Magistrato Astrid May Grima, ha infine stabilito che, per il bene della vittima e del figlio della coppia, il procedimento contro la donna venisse archiviato. La sentenza definitiva ha così messo fine al caso.
Avvocati difensori: Franco Debono e Marion Camilleri.
Avvocati parte civile: Joe Giglio e Michaela Giglio.
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