Byron Camilleri deve fare un passo indietro, abbandonare immediatamente la poltrona di Ministro degli Affari Interni. La sua permanenza al governo è diventata insostenibile dopo le rivelazioni scioccanti contenute nel rapporto dell’Ombudsman sulle condizioni inumane all’interno del carcere di Corradino. È quanto afferma Repubblika, lanciando un duro ultimatum sabato scorso, chiedendo che Camilleri non solo si dimetta, ma che si faccia chiarezza sulle pesanti responsabilità di chi ha governato l’amministrazione penitenziaria.
Il rapporto, pubblicato sabato, ha portato alla luce un quadro devastante: sotto la direzione di Alex Dalli, il carcere di Corradino è stato un luogo segnato da pratiche disumane, un sistema che ha tollerato abusi e torture. “Un’amministrazione disfunzionale e un totale disprezzo per il regolamento penitenziario”
, ha scritto l’Ombudsman, mettendo in evidenza una realtà che più di qualcuno aveva già denunciato. Il tutto culminando in una serie di suicidi avvenuti nel 2021, che segnarono la fine di un periodo buio per il carcere. Le rivelazioni, agghiaccianti, confermano le accuse già avanzate da Times of Malta e da altri media, descrivendo il clima di violenza che ha imperato nel carcere di Corradino sotto la supervisione di Dalli.
Le reazioni non sono tardate ad arrivare. Il partito Momentum e l’ONG Repubblika hanno espresso un profondo sdegno per quanto emerso dal rapporto. Matthew Agius, membro del comitato di Momentum, ha denunciato senza mezzi termini il trattamento “degradante” subito dai detenuti, sottolineando che “è inaccettabile che si siano permessi simili abusi”. Ma non si fermano qui: Momentum ha avanzato una proposta provocatoria che potrebbe cambiare le sorti del sistema carcerario maltese. Oltre a consentire l’ingresso dei giornalisti nelle carceri, come stabilito da una decisione di tribunale nel 2023, Momentum ha chiesto che anche i deputati abbiano la possibilità di fare visite non annunciate a Corradino. “Questo potrebbe fungere da deterrente contro ulteriori abusi”
ha dichiarato Agius, lanciando un messaggio chiaro a chi ha chiuso gli occhi sulla realtà che si viveva dietro quelle mura.
Repubblika non ha risparmiato critiche, ribadendo che le conclusioni dell’Ombudsman non sono una sorpresa. “Abbiamo sempre saputo cosa stava accadendo sotto la direzione di Alexander Dalli”
hanno dichiarato gli esponenti dell’ONG, mettendo in evidenza come Camilleri avesse difeso con forza il suo collaboratore, arrivando addirittura a nominarlo inviato speciale in Libia, incarico che Dalli ricopre tutt’oggi. Per Repubblika, non ci sono più dubbi: la posizione di Camilleri è ormai insostenibile e deve dimettersi, mentre Dalli deve essere licenziato senza indugi. “Entrambi, Camilleri e Dalli, hanno fallito miseramente”, hanno aggiunto.
Non solo i media, ma anche i testimoni, tra cui ex detenuti e lavoratori del carcere, hanno rivelato al pubblico gli abusi che Dalli aveva permesso. Eppure, nonostante le numerose denunce e le prove che emergevano dalle indagini giornalistiche, il governo sembra voler proteggere i suoi funzionari pubblici, come Dalli, da qualsiasi responsabilità. “Non solo la polizia non ha mai indagato su Dalli e sugli altri funzionari che hanno seguito il suo esempio,” ha affermato Repubblika, “ma il ministro Camilleri ha continuato a difenderlo e a promuoverlo.”
Inoltre, la recente proposta di riforma del governo ha suscitato preoccupazioni. Secondo il nuovo emendamento, solo le prove ammissibili in tribunale potranno essere usate come base per richiedere un’inchiesta magisteriale. Inoltre, chiunque voglia presentare una richiesta dovrà prima fare una denuncia alla polizia e attendere sei mesi prima di rivolgersi ai tribunali. Una manovra che, secondo Repubblika, servirà solo a proteggere i funzionari pubblici da possibili procedimenti legali.
La denuncia dell’ONG non finisce qui: se il governo abusa sistematicamente dei detenuti, chiunque rischia di subire lo stesso trattamento se si trova nel mirino delle autorità. In un contesto simile, il rischio di subire abusi diventa un incubo a cui nessuno è realmente immune. Repubblika ha ringraziato l’Ombudsman per aver finalmente portato alla luce una realtà che, purtroppo, molti avevano scelto di ignorare.
Foto: [Archivio Times Of Malta]
Video: [Archivio Times Of Malta]