La spesa per i sussidi energetici sta facendo lievitare il deficit e potrebbe far sprofondare i conti pubblici. Un organo di vigilanza fiscale ha lanciato un monito chiaro al governo: basta con le spese incontrollate
, altrimenti addio ai tanto decantati obiettivi di deficit.
Nel suo rapporto di agosto, il Malta Fiscal Advisory Council (MFAC) ha sottolineato che, sebbene sia urgente esplorare misure per tenere a bada la spesa pubblica, non bisogna assolutamente tagliare quegli investimenti “produttivi” che alimentano la crescita economica. “Il consiglio invita il governo a preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e a migliorare la loro efficienza ed efficacia”
, si legge con fermezza nel documento.
Il rapporto mette anche in evidenza un altro punto cruciale: è imperativo sfruttare efficacemente i fondi dell’UE
, soprattutto quelli destinati a spingere le transizioni verde e digitale, per evitare che queste occasioni si trasformino in opportunità perse.
Il consiglio non si ferma qui: esorta il governo a elaborare una strategia di uscita ben pianificata dalla politica di sussidio su energia e carburante, suggerendo un approccio più mirato e maggiori incentivi per il risparmio energetico.
Ma nonostante le pressioni dell’Europa, il Primo Ministro Robert Abela non arretra di un millimetro. Finora ha respinto ogni tentativo della Commissione Europea di smantellare gradualmente i sussidi. Del resto, Abela lo ha detto chiaramente l’anno scorso: questi sussidi costano al governo un milione di euro al giorno
. Una cifra impressionante che però, secondo il fiscal council, contribuisce a far lievitare il deficit. Tanto che, a luglio, l’UE ha avviato procedure per deficit eccessivo contro Malta e altri sei paesi.
Queste procedure non sono un semplice avvertimento, ma un richiamo forte affinché i paesi dell’UE rispettino la disciplina fiscale, mantenendo il debito pubblico sotto controllo. Non è un caso che il deficit di Malta, fissato al 4,9% nel 2023, sia vicino alla soglia critica del 3% stabilita dall’UE.
Il debito pubblico maltese, intanto, ha raggiunto i 9,7 miliardi di euro nel 2023, un balzo di 768 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Eppure, il forte incremento del Prodotto Interno Lordo (PIL) di Malta ha permesso di abbassare il rapporto debito/PIL dal 51,6% del 2022 al 50,4% nel 2023.
Anche se i livelli di debito sono ancora sotto il limite del 60% del PIL fissato dall’UE, il consiglio fiscale lancia un avvertimento: il governo deve restare in allerta, perché i tempi di spesa facile potrebbero presto finire.
Foto: [Archivio Times Of Malta]