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Malta

Compiti a scuola: l’idea che potrebbe rivoluzionare la vita delle famiglie maltesi

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I bambini dovrebbero svolgere i compiti a scuola, non a casa.  È questa l’idea rivoluzionaria lanciata da Renee Laiviera, commissario della National Commission for the Promotion of Equality (NCPE), nel tentativo di aiutare i genitori maltesi a trovare il tanto agognato equilibrio tra lavoro e vita privata. Secondo Laiviera, questa piccola ma significativa modifica potrebbe trasformare le giornate delle famiglie, alleviando la pressione sui genitori e offrendo ai bambini un ambiente migliore per il loro sviluppo.

Lo spunto nasce da uno studio recente che ha esaminato “_le percezioni e gli atteggiamenti di uomini e donne a Malta sull’equilibrio tra lavoro e vita familiare, con un focus specifico sulla dimensione familiare_”. Due punti cardine emergono con forza: le ore scolastiche troppo brevi e la necessità di potenziare i servizi post-scuola, come il programma nazionale Klabb 3-16. Questo progetto, attivo nelle scuole statali fino alle 18:00, offre ai bambini la possibilità di dedicarsi ad attività creative e fisiche, oltre che di svolgere i compiti.

Laiviera dichiara senza mezzi termini“Una cosa molto importante per l’equilibrio tra lavoro e vita privata è che i bambini facciano i compiti lì e non a casa.”

Secondo l’ex insegnante di francese, il sistema attuale non aiuta né i genitori né i figli“Chiediamo troppo ai genitori, come se dovessero sapere tutto. Anche io, da insegnante, non avrei mai preteso tanto” , ha spiegato, aggiungendo che sarebbe necessario rivedere anche la quantità di compiti assegnati.

Ma non tutti sono d’accordo. Il Ministro dell’Istruzione, Clifton Grima, ha espresso scetticismo sull’estensione delle ore scolastiche, sottolineando che l’educazione dovrebbe sempre porre al centro il benessere dei bambini e garantire che abbiano tempo di qualità a casa con le loro famiglie.

Alla domanda sulle osservazioni del ministro, Laiviera ha ribattuto che le sue proposte si collocano in un contesto più ampio. “Il ministro non ha detto che il Klabb 3-16 non possa essere rafforzato per più bambini e con più attività”, ha sottolineato, aggiungendo: “Credo che i bambini abbiano già abbastanza lavoro accademico. Quello di cui hanno bisogno sono più attività extracurriculari per rilassarsi.”

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Lo studio, che ha dato il via a questo dibattito, propone una serie di riforme che potrebbero cambiare radicalmente il panorama familiare e lavorativo maltese. Tra le raccomandazioni ci sono l’estensione del congedo di maternità, il miglioramento di quello di paternità, l’introduzione di permessi per genitori con figli malati e l’esplorazione di una settimana lavorativa più corta.

Un punto cruciale riguarda anche la promozione del lavoro a distanza, un tema su cui Laiviera ha voluto mettere in guardia: “Non tutte le professioni sono adatte al lavoro a distanza, ma dobbiamo considerarlo dove possibile. Purtroppo, siamo ancora bloccati in una gestione tradizionale, basata sulla presenza fisica e non sui risultati.”

Secondo il commissario, alcune aziende sono ancora restie a implementare misure a favore della famiglia, spesso limitandole a dipendenti “fidati”. Tuttavia, il NCPE sta spingendo per una maggiore apertura, evidenziando che politiche inclusive non solo migliorano la vita dei lavoratori ma incentivano anche una produttività più elevata.

Laiviera conclude con forza“Le politiche aziendali a favore della famiglia e una rivalutazione dei sistemi tradizionali sono passi essenziali per migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata.”

Crediti
Foto: Matthew Mirabelli
Foto: Emma Borg

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