Malta

Cittadella di Gozo e Mdina pronte a entrare nell’élite UNESCO?

Published

on

Potrebbe essere una svolta epocale per il patrimonio culturale maltese: la Cittadella di Gozo e Mdina potrebbero presto entrare nell’esclusiva lista dei siti UNESCO! Il governo è pronto a candidare ufficialmente questi due tesori storici, un riconoscimento che li porterebbe sotto i riflettori internazionali e rafforzerebbe il loro valore culturale e turistico.

Ma le ambizioni di Malta non si fermano qui. Il primo ministro Robert Abela ha annunciato che, a novembre, il governo presenterà anche la candidatura del paese per entrare a far parte del comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO, un organismo chiave formato da 21 Stati, incaricato di proteggere e valorizzare i siti storici più importanti del mondo.

L’idea di inserire la Cittadella di Gozo e Mdina nella prestigiosa lista non è nuova: già nel 2014 l’allora ministro della Cultura Owen Bonnici aveva avanzato questa proposta. Se il progetto andrà in porto, questi due siti si uniranno ai quattro già presenti nell’elenco UNESCO: l’Ipogeo di Ħal Saflieni, La Valletta, i Templi Megalitici e le Catacombe di San Paolo.

Abela ha parlato di questo importante obiettivo durante un evento dedicato al ruolo centrale della cultura nell’identità maltese, sottolineando l’importanza degli investimenti fatti in questo settore. Ha poi ribadito il valore della lingua nazionale, incoraggiando le nuove generazioni a parlarla sempre di più: “Credo che la nostra lingua sia ciò che ci rende unici, ed è fondamentale che sempre più bambini parlino maltese.”

Il primo ministro ha anche elogiato il lavoro delle organizzazioni di volontariato, composte da persone che ogni giorno si impegnano per migliorare la vita degli altri. Poi, ha affrontato un tema particolarmente caro alla tradizione maltese: le feste di paese e il ruolo centrale delle bande musicali.

A tal proposito, Abela ha ricordato il massiccio investimento del governo, ben 19 milioni di euro, per acquistare le sedi delle bande e salvarle dallo sfratto, un intervento che ha garantito la sopravvivenza di queste istituzioni culturali.

Advertisement

“Durante la pandemia temevamo un calo della partecipazione alle feste di paese… e invece abbiamo assistito a un incredibile ritorno, con un’esplosione di giovani coinvolti!”  ha dichiarato con entusiasmo, sottolineando come la passione per le tradizioni locali sia più viva che mai.

Foto: Shutterstock

Exit mobile version