Una notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire: dopo ben 80 anni di attività, la storica casa di cura per anziani Istituto Apap di Santa Venera chiuderà i battenti entro la fine dell’anno. Gli attuali 30 residenti saranno costretti a lasciare quella che è stata la loro casa per decenni, trasferiti in una nuova struttura a Buġibba.
Ma perché un luogo così importante deve chiudere? Le suore che da sempre si occupano con dedizione degli anziani sono ormai troppo avanti con l’età per poter continuare la loro missione. A questo si aggiunge la mancanza di risorse necessarie per ristrutturare l’edificio, ormai in condizioni tali da non poter più ospitare in sicurezza i suoi anziani abitanti. La notizia ha colpito profondamente la comunità, lasciando molti con un senso di tristezza e nostalgia per questo pezzo di storia.
In una nota rilasciata giovedì, la Curia ha assicurato che “le suore continueranno a prendersi cura degli anziani fino alla fine dell’anno
“. Tuttavia, il segretariato per l’invecchiamento attivo ha già informato i residenti e i loro familiari che è possibile fare domanda per essere trasferiti in un’altra struttura, diversa da quella di Buġibba. Una possibilità che molti stanno valutando con attenzione, cercando di capire quale sarà la soluzione migliore per i propri cari.
Non solo gli anziani devono affrontare questo cambiamento, ma anche i dipendenti dell’Istituto Apap. La Curia ha dichiarato che “sono state trovate soluzioni lavorative alternative per il personale
“, garantendo così che nessuno resterà senza occupazione in seguito alla chiusura della casa di cura. Sebbene la gestione dell’istituto non sia direttamente nelle mani dell’Arcidiocesi di Malta, ma dell’Ordine Domenicano, la Curia ha lavorato instancabilmente per trovare una nuova sistemazione agli anziani.
Il Ministro della Salute Jo Etienne Abela ha confermato al Times of Malta che “il segretariato per l’invecchiamento attivo è già al lavoro per trovare soluzioni alternative di alloggio per i residenti
“. La questione, dunque, resta aperta, ma si spera che la transizione avvenga senza intoppi per tutti coloro che devono dire addio a una parte così importante della loro vita.
Foto: Curia