Malta

Caruana gela i costruttori: nessun taglio alle tasse in vista

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Non è il momento di far tremare le entrate dello Stato! Questo è il monito lanciato da Clyde Caruana, che mercoledì ha messo in chiaro la posizione del governo: non accetterà la proposta della lobby dei costruttori di abbassare la tassa aziendale al 15%.

In un momento in cui l’economia è sotto esame, Caruana ha ribadito che si stanno ancora svolgendo delicate trattative con la Commissione Europea per stabilire il livello minimo di tassazione all’interno dell’UE. E finché queste non si concluderanno, scuotere il sistema economico sarebbe un rischio troppo grande. “Non posso permettere che le entrate del governo vengano messe in pericolo. Qualsiasi riforma fiscale deve essere graduale, non possiamo farla tutta d’un colpo,” ha dichiarato il Ministro delle Finanze al Times of Malta  subito dopo la consultazione pre-bilancio.

Caruana ha messo l’accento su una priorità fondamentale: “Prima di pensare a ridurre l’aliquota del 35% sull’imposta societaria, dobbiamo assicurarci che lo Stato incassi tutte le tasse che gli spettano,”  ha spiegato, precisando che solo allora si potrà discutere di eventuali tagli. Per ora, però, l’interesse del Paese è mantenere le attuali aliquote.

Questo segnale chiaro sembra indicare che il governo non intende nemmeno rispettare la promessa elettorale del Partito Laburista di ridurre l’imposta sulle imprese locali al 25%. Ma Caruana è fermo: sconvolgere le casse statali in questo momento potrebbe avere conseguenze devastanti.

La dichiarazione del ministro arriva in risposta a una delle proposte avanzate dall’Associazione dei Costruttori di Malta. Tra le richieste principali, oltre all’aumento del salario minimo a 1.100 euro mensili, l’MDA ha proposto una rivoluzione fiscale, chiedendo che le aziende straniere vedano aumentare gradualmente la loro imposta dall’attuale 5% mentre quella per gli imprenditori locali venga ridotta dal 35%. L’obiettivo finale? Un’aliquota uniforme del 15% per tutte le imprese, senza eccezioni.

Ma Caruana ha ribadito che, finché l’UE discuterà dell’armonizzazione fiscale, Malta non può permettersi di azzardare mosse simili. Si riferiva al cosiddetto Pilastro 2, un progetto europeo per garantire che le multinazionali paghino almeno il 15% di tasse sui loro profitti, ovunque siano localizzate. “Questa regola globale mira a evitare che le grandi aziende spostino i profitti nei paradisi fiscali per evitare di contribuire al benessere delle economie locali,” ha aggiunto il ministro.

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Ma le sorprese non sono finite.

Caruana ha liquidato senza esitazioni anche le preoccupazioni della MEA, l’associazione dei datori di lavoro, che teme che i tagli fiscali per la classe media, promessi nel prossimo bilancio, possano causare inflazione. L’associazione ha avvertito che intaccare le entrate fiscali del governo in un momento in cui l’UE sorveglia attentamente i deficit di bilancio potrebbe essere controproducente. Inoltre, secondo la MEA, l’effetto positivo dei tagli fiscali verrebbe rapidamente cancellato da un aumento dei prezzi.

Ma Caruana ha rassicurato tutti: “Non ho alcun timore che i tagli fiscali causino inflazione,”  ha affermato con sicurezza. Il bilancio, secondo il ministro, sarà disegnato per ridurre gradualmente la spesa pubblica, riducendo il deficit senza compromettere la capacità di sostenere la classe media. In pratica, meno soldi iniettati dallo Stato nell’economia, ma più fondi direttamente nelle tasche dei cittadini.

Foto: Jonathan Borg

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