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Cambiamento climatico: maltesi pronti a lasciare l’isola?

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Un’ondata di preoccupazione scuote Malta: il cambiamento climatico non è più solo una minaccia lontana, ma una realtà che spinge i cittadini a considerare scelte estreme, come lasciare la propria terra. Un recente sondaggio della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) svela un dato inquietante: oltre il 75% dei maltesi teme di dover abbandonare l’isola a causa del continuo aumento delle temperature.

“Investire nell’adattamento climatico deve essere una priorità assoluta per tutte le nazioni, specialmente per quelle insulari”, sottolinea Kyriacos Kakouris, vicepresidente della BEI. “Sono incoraggiato dal fatto che i maltesi comprendano l’urgenza della situazione. La BEI è pronta a sostenere Malta con finanziamenti ed expertise per rafforzare infrastrutture ed economia. Agire ora significa proteggere comunità, creare posti di lavoro e assicurare un futuro prospero per tutti”.

I risultati del sondaggio sono emblematici: il 99% dei maltesi riconosce l’urgenza di adattarsi ai cambiamenti climatici, mentre il 77% ritiene che Malta debba dare la massima priorità a queste misure nei prossimi anni, superando di ben 27 punti la media europea.

Il 97% è convinto che investire oggi possa evitare costi futuri più elevati e considera l’adattamento un’opportunità economica: un passo necessario per creare nuovi posti di lavoro e stimolare l’economia locale.

Ma ciò che davvero colpisce è la diretta esperienza degli effetti del cambiamento climatico. Il 97% dei maltesi dichiara di aver vissuto almeno un evento meteorologico estremo negli ultimi cinque anni: ondate di calore devastanti (53%), inondazioni costiere (30%) e tempeste violente (28%) sono ormai all’ordine del giorno. Il 99% ha subito conseguenze dirette, tra cui problemi di salute (29%), interruzioni di energia (37%) e difficoltà nel reperire cibo (28%).

“I maltesi spiccano rispetto agli altri cittadini europei per la loro forte consapevolezza sull’importanza di adattarsi ai cambiamenti climatici”, si legge nel rapporto della BEI.

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Il 94% è consapevole che dovrà cambiare stile di vita e ben l’84% ritiene di dover eventualmente trasferirsi in luoghi meno vulnerabili per sfuggire a disastri naturali come inondazioni e incendi. Sorprendentemente, il 75% si dice pronto a migrare verso regioni o paesi più freschi.

I maltesi, però, non si limitano a riconoscere il problema: il 91% si sente ben informato su come adattare case e stili di vita, e l’82% conosce le agevolazioni pubbliche disponibili per sostenere questi adattamenti, un dato impressionante rispetto alla media UE del 40%.

Ma chi dovrebbe sostenere i costi di queste trasformazioni? Il 38% ritiene che le aziende più responsabili delle emissioni dovrebbero pagare, mentre il 30% pensa che il peso debba essere distribuito equamente. Quanto ai benefici, il 35% crede che tutti dovrebbero goderne in egual misura, ma il 28% ritiene che chi vive in aree ad alto rischio debba essere prioritario.

Infine, il 90% dei maltesi concorda sull’importanza di aiutare i paesi in via di sviluppo a far fronte al cambiamento climatico, un dato che supera di 33 punti la media europea. La solidarietà, dunque, non si ferma ai confini nazionali.

Foto: Shutterstock

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