Un inquietante scandalo si abbatte su LESA, l’ente che dovrebbe far rispettare la legge, ora accusato di aver cancellato illegalmente multe stradali in un giro milionario che sembra uscito da un thriller giudiziario. L’ex deputato Jason Azzopardi ha ottenuto una storica vittoria: un magistrato ha approvato la sua richiesta di aprire un’inchiesta su questo presunto racket di cancellazione delle multe, che avrebbe funzionato come “un orologio svizzero” per anni, portando milioni nelle tasche di pochi fortunati anziché nelle casse dello Stato.
Le accuse sono esplosive: dirigenti ai vertici dell’Agenzia per il Sistema di Applicazione Locale (LESA), insieme a potenti compagnie di noleggio auto, avrebbero architettato una truffa che risale a diversi anni fa. Secondo Azzopardi, alcune multe per violazioni del traffico commesse da conducenti maltesi venivano trasferite, magicamente, a ignari turisti. Un sistema, sostiene l’avvocato, che ha “affinato la sua precisione nel tempo”, incanalando somme stratosferiche verso interessi privati.
Ma chi sono i protagonisti di questa scandalosa vicenda? I nomi saltano subito all’occhio: il CEO di LESA, Svetlick Flores, e l’addetto all’assistenza clienti, Neville Camilleri. Entrambi, secondo l’ex parlamentare, avrebbero utilizzato il loro accesso privilegiato ai server dell’agenzia per manomettere i dati, evitando che i conducenti maltesi ricevessero multe e punti di penalità. Ma non solo, uno dei maggiori beneficiari di questa truffa sarebbe stata la WT Global, proprietaria della più grande flotta di taxi con targhe Y dell’isola.
Flores e Camilleri non sono rimasti in silenzio: hanno risposto alle accuse respingendole con forza, dichiarando di essere pronti a collaborare pienamente con le indagini. Nel frattempo, anche LESA si è affrettata a negare qualsiasi coinvolgimento in questo giro di frodi.
Come funzionava il presunto schema
Il cuore dello scandalo risiede nel modo in cui LESA gestisce le multe. Normalmente, l’agenzia è incaricata di multare chi parcheggia in doppia fila, supera i limiti di velocità o guida contromano. Ma secondo Azzopardi, Flores e Camilleri avrebbero aiutato determinati contravventori a evitare le sanzioni. Come? Trasferendo multe e punti di penalità su turisti che avevano la sfortuna di noleggiare un’auto il giorno dell’infrazione. Grazie al loro accesso ai contratti di noleggio firmati dai turisti, i due funzionari avrebbero potuto mettere in piedi questa truffa.
“La verità trionfa”
Lunedì, un altro colpo di scena: il magistrato Antoine Agius Bonnici ha decretato che ci sono tutti gli elementi per avviare l’inchiesta. Ora, le carte sono state inviate al Tribunale Penale per assegnare il caso a un magistrato che indagherà a fondo.
Azzopardi, senza perdere tempo, ha subito informato i suoi seguaci su Facebook: “Io stesso fornirò al magistrato molte nuove informazioni che ho ricevuto nell’ultima settimana, inclusi prove e testimoni”, ha scritto. “Non mollate. La verità vince. Si soffre, sì, ma si trionfa.”
E mentre le indagini si aprono, cresce l’attesa: questa è la seconda inchiesta che Azzopardi ha avviato in due mesi. Lo scorso agosto, infatti, ha dato il via a un’indagine su un altro scandalo, riguardante il rilascio di circa 18.000 carte d’identità maltesi basate su documenti falsi.
LESA: Collaboreremo pienamente con il magistrato
Mercoledì, LESA ha rilasciato una dichiarazione dopo l’apertura dell’inchiesta, ribadendo con forza la propria innocenza. “Come già dichiarato, LESA collaborerà pienamente con qualsiasi indagine,” si legge nella nota ufficiale. LESA ha anche sottolineato che il suo CEO, Flores, si è offerto di collaborare con il magistrato incaricato. “L’agenzia non tollera alcun abuso né alcuna offesa alla sua integrità. Negli anni, abbiamo intrapreso diverse azioni, incluse misure legali per sbloccare beni, al fine di recuperare i pagamenti dovuti,”
ha aggiunto l’agenzia.
Foto: Matthew Mirabelli