Una battaglia senza fine: BirdLife Malta punta il dito contro il governo Abela e l’Europa interviene
Una denuncia feroce, un richiamo alle armi. BirdLife Malta lancia l’allarme: la stagione di cattura degli uccelli deve essere fermata! L’ONG ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire immediatamente per chiudere la stagione di cattura degli uccelli a Malta, dichiarando illegale la scusa del governo di volerla proseguire “a fini di ricerca”. Ma ciò che ha fatto veramente scalpore è stata l’accusa diretta al Primo Ministro Robert Abela, che secondo BirdLife sta sacrificando lo stato di diritto per guadagnarsi qualche voto elettorale in più!
“Il Primo Ministro sta agendo da avvocato dei bracconieri, invece di difendere le leggi dell’Unione Europea, trascinando con sé tutto il governo e macchiando l’immagine del Paese”
ha tuonato l’ONG durante una conferenza stampa infuocata, proprio davanti a Castille.
E non si ferma qui. Nicholas Barbara, responsabile della conservazione di BirdLife Malta, ha evidenziato l’impatto devastante che la cattura ha sulla vita dei fringuelli, riducendone drasticamente l’aspettativa di vita. Ma come si è arrivati a questo punto? Torniamo al 2020, quando il governo maltese ha permesso la cattura di ben sette specie di fringuelli selvatici, nascondendosi dietro una clausola della direttiva UE sugli uccelli che permette tale pratica per “scopi di ricerca, insegnamento, ripopolamento e reintroduzione”.
La Commissione Europea non ha perso tempo e ha portato Malta davanti alla Corte di Giustizia, bollando quella scusa come una vergognosa “copertura” per permettere ai bracconieri di continuare a catturare gli uccelli come hobby. E il mese scorso è arrivata la sentenza tanto attesa: la Corte ha dichiarato illegale l’intera operazione, smascherando il tentativo di giustificare la pratica con finti progetti di ricerca. Ma cosa ha fatto il governo? Semplice: ha ignorato tutto! Rischiando persino pesanti sanzioni economiche.
Domenica scorsa, in un tentativo disperato di giustificare l’ingiustificabile, il governo ha pubblicato un nuovo avviso legale, sostenendo che la ricerca sulla migrazione degli uccelli è indispensabile e che non ci sono alternative. Ma BirdLife Malta non si è lasciata ingannare: il giorno dopo ha immediatamente smentito queste affermazioni, indicando che esistono metodi non invasivi che possono essere utilizzati senza compromettere la vita degli uccelli.
E i numeri parlano chiaro: secondo BirdLife, l’anno scorso sono stati catturati oltre 51.400 fringuelli, e quest’anno il numero è destinato a crescere ulteriormente, grazie all’apertura di ben 235 nuovi siti di cattura!
Ma non è finita qui! Anche il Committee Against Bird Slaughter (CABS) ha deciso di prendere posizione, accusando il governo di Abela di proteggere i bracconieri per ottenere voti, in un attacco che ha scosso l’intera nazione.
“Il loro ultimo atto dimostra che sono pronti a violare la legge europea e a rischiare pesanti multe pur di accontentare un gruppo di appassionati di cattura, che sembra tenere il governo sotto scacco”
ha dichiarato con forza Karl-Heinz Kreutzer, presidente del CABS.
E mentre il governo resta a guardare, i bracconieri si danno da fare. L’unità di protezione della fauna selvatica del CABS, guidata da Fiona Burrows, ha rivelato che, grazie alle loro segnalazioni, la polizia ha già sequestrato 12 reti e salvato 57 uccelli, nonostante la stagione di cattura non sia nemmeno ufficialmente iniziata. Un trappolatore è stato persino scoperto a meno di 100 metri dalla residenza ufficiale del Primo Ministro, il Palazzo Girgenti!
La situazione diventa ancora più oscura con le rivelazioni della Malta Ranger Unit (MRU), che ha accusato il governo di mancanza di trasparenza sulle località di cattura. Secondo l’MRU, questa opacità permette ai bracconieri di agire indisturbati, mentre i cittadini faticano a capire se i siti che incontrano siano legali o meno.
“Questa mancanza di chiarezza crea una situazione perfetta per i bracconieri e, al tempo stesso, mette a rischio i cacciatori legali, che potrebbero essere erroneamente segnalati”
ha avvertito l’MRU.
E se tutto questo non fosse abbastanza, l’unità ha anche puntato il dito contro il Ministro di Gozo, Clint Camilleri, accusandolo di non aver mai affrontato seriamente le sfide delle autorità preposte al controllo e alla tutela della fauna. L’MRU ha annunciato che presenterà presto un reclamo ufficiale all’Ombudsman per denunciare la “mancanza di imparzialità” del Ministro.
Foto: Matthew Mirabelli, Natalino Fenech, Archivio.