Un lunedì mattina da incubo per migliaia di automobilisti intrappolati in un mare di traffico paralizzante lungo la Marsa-Ħamrun Bypass. Ma cosa ha scatenato questo caos, trasformando una normale mattina in una sfida estenuante per chiunque fosse al volante? Tutto ha avuto inizio alle 5 del mattino, quando un’auto ha preso fuoco, scatenando una serie di eventi che avrebbero lasciato l’isola paralizzata per ore.
Il Ministero dei Trasporti ha spiegato che il ritardo di diverse ore nella riapertura della strada era dovuto a “problemi di sicurezza”. “La strada era semplicemente troppo pericolosa da riaprire subito”
, ha dichiarato un portavoce del Ministero. E nonostante un primo tentativo di riaprire parzialmente una corsia già alle 5:30 e tutte le corsie entro le 8:45, il traffico ha continuato a scorrere a rilento fino a metà mattinata, lasciando automobilisti bloccati fino alle 10:25. Ma la vera domanda è: perché ci è voluto così tanto?
Dopo l’incendio dell’auto, l’asfalto si era trasformato in una trappola insidiosa. Perdite di carburante e olio, unite all’acqua utilizzata per spegnere l’incendio, avevano reso la superficie della strada estremamente scivolosa. I soccorritori, infatti, non hanno potuto abbandonare il sito subito. Il portavoce ha spiegato che i pericoli sulla strada “richiedevano una cautela extra, estendendo i tempi di intervento dei servizi d’emergenza”
. E così, mentre i conducenti disperati cercavano di farsi strada nel caos del traffico, le squadre del CPD erano ancora sul posto, cercando di garantire che nessuno si trovasse in pericolo.
Il direttore generale del Dipartimento di Protezione Civile, Peter Paul Coleiro, ha raccontato che le squadre antincendio hanno risposto “tempestivamente”, raggiungendo il luogo in soli “sei-otto minuti”
. Una volta lì, hanno domato le fiamme e trattato l’asfalto con sabbia e disperdente per l’olio in meno di mezz’ora. Sembrava tutto risolto. Ma dopo aver lasciato la scena, è emerso un nuovo problema: il diesel stava ancora filtrando dall’asfalto.
“Realisticamente, non potevamo prevederlo”, ha ammesso Coleiro, aggiungendo che, nonostante avessero usato “una grande quantità”
di disperdente al loro ritorno, la situazione era ormai peggiorata. E così, nel mezzo dell’ora di punta, le squadre del CPD sono state costrette a tornare sul posto, impiegando circa 25 minuti per attraversare il traffico e mettere in sicurezza la zona.
Ma chi era al volante dell’auto che ha scatenato tutto questo pandemonio? Secondo fonti vicine all’indagine, il conducente era un ragazzo di 17 anni, che viaggiava con alcuni passeggeri. Fortunatamente, sono tutti riusciti a uscire dal veicolo prima che l’incendio prendesse il sopravvento. Nessuno è rimasto ferito e ora sono in corso le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente.
Foto: CPD/Facebook.