L’emendamento proposto dal governo alla legge sull’aborto sembra indicare che l’aborto può essere praticato fino al momento in cui il feto è vitale fuori dal corpo della madre. Si tratta di 24 settimane, ha dichiarato giovedì la Coalizione Int Tista Ssalvani
.
La coalizione, guidata dalla Life Network Foundation, si riferiva alla dichiarazione del Ministro della Salute Chris Fearne
, che mercoledì aveva annunciato l’introduzione di due emendamenti al disegno di legge per chiarire che un feto vitale “deve nascere”.
Il mese scorso, il Parlamento ha votato favorevolmente
un emendamento che consentirà di interrompere la gravidanza quando la vita o la salute della donna sono in serio pericolo.
La proposta di legge ha superato la seconda lettura
ed è ora in fase di commissione, dove potranno essere apportate ulteriori modifiche.
Fearne ha dichiarato ai giornalisti che, dopo una serie di discussioni con “specialisti, madri e pubblico in generale”, il governo chiarirà due questioni che sono state sollevate
e per le quali le persone sono “sinceramente preoccupate”.
Ma l’attivista pro-vita Miriam Sciberras ha insistito in una dichiarazione giovedì che se l’emendamento proposto diventerà legge Malta avrà una legge sull’aborto “più estrema” della maggior parte dei Paesi dell’UE.
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La coalizione ha affermato che l’emendamento sembra ora ancora più simile alla legge sull’aborto del Regno Unito del 1967, che ha permesso più di 10 milioni di aborti, il 98%
dei quali per motivi di “salute mentale”.
Questa legge afferma che:
“Una persona non sarà colpevole di un reato ai sensi della legge sull’aborto quando una gravidanza viene interrotta da un medico registrato se due medici registrati sono dell’opinione, formata in buona fede:
“a) che la gravidanza non ha superato la ventiquattresima settimana e che il proseguimento della gravidanza comporterebbe un rischio, maggiore di quello che comporterebbe l’interruzione della gravidanza, di danno alla salute fisica o mentale della donna incinta o di qualsiasi bambino esistente della sua famiglia; o
“b) che l’interruzione della gravidanza è necessaria per evitare un grave danno permanente alla salute fisica o mentale della gestante; oppure
“(c)che la prosecuzione della gravidanza comporterebbe un rischio per la vita della gestante maggiore di quello che comporterebbe l’interruzione della gravidanza; oppure
“d) che esiste un rischio sostanziale che il bambino, se nascesse, soffrirebbe di anomalie fisiche o mentali tali da essere gravemente handicappato“.
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La coalizione ha esortato il governo a fornire la necessaria chiarezza nel testo dell’emendamento, in modo che qualsiasi intervento medico consentito per salvaguardare la madre
escluda chiaramente il danno diretto e voluto al nascituro.