Il Bureau of Immigration (BI) delle Filippine ha avvertito che Malta
è “uno snodo importante per il traffico” di filippini in cerca di opportunità all’estero.
In un avviso diramato ieri, il BI, un braccio del Dipartimento di Giustizia
, ha dichiarato di aver intercettato due “vittime del traffico di esseri umani dirette a Malta”.
Si tratta del secondo avviso di questo tipo emesso dalle autorità filippine in altrettanti mesi, relativo alle truffe sull’immigrazione per il lavoro a Malta, in cui le vittime vengono attirate nel Paese da reclutatori. Essi fanno credere alle loro “vittime” che otterranno rapidamente il permesso di lavoro, ma poi vengono sfruttate una volta arrivate sull’isola.
Il Commissario della BI ha dichiarato che le vittime intercettate prima della partenza si sono spacciate per amici che viaggiavano come turisti mentre si preparavano per il volo per Bangkok del 29 aprile all’aeroporto internazionale NinoyAquino
(NAIA).
Secondo il capo della BI, i passeggeri hanno inizialmente dichiarato di essere in partenza per una vacanza di quattro giorni e hanno presentato la prova di un impiego locale presso cliniche dentistiche del Paese.
Le vittime, tuttavia, non sapevano che i loro visti di lavoro per Malta erano già stati cancellati ancor prima di lasciare il Paese”, ha aggiunto Tansingso. Le due donne hanno raccontato di aver ricevuto istruzioni dal loro reclutatore di attendere il resto dei loro documenti di viaggio una volta raggiunta Bangkok.
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“Invitiamo il pubblico a prestare attenzione nel trattare con i reclutatori. Diverse indagini hanno evidenziato lo sfruttamento di vittime nazionali e straniere nel Mediterraneo e questo è da tempo motivo di preoccupazione”, ha dichiarato Tansingco.
“La BI capisce che si è allettati da opportunità all’estero, ma se non si segue la procedura corretta, gli aspiranti lavoratori migranti rischiano di subire abusi all’estero”, ha aggiunto.
Le vittime della tratta sono state consegnate all’Inter-Agency Council Against Trafficking (IACAT
) per ulteriori indagini e per la formulazione di accuse appropriate contro i loro reclutatori.
Lo scorso febbraio, la BI ha riferito che un reclutatore illegale di lavoratori filippini aveva chiesto tra i 2.000 e i 6.000 euro per lavori “garantiti” a Malta e in Malesia
.
Il presunto reclutatore, Jonnalyn Sebastian, 39 anni, è stato arrestato dalla Polizia
nazionale filippina (PNP) e dal Dipartimento filippino per i Lavoratori Migranti (DMW) nell’ambito di una missione di polizia che indaga sui principali attori di uno schema di reclutamento illegale.