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Il PN propone l’ex speaker, il giudice, l’amministratore delegato di Air Malta come commissario agli standard
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2 anni agoon
L’ex speaker parlamentare e candidata laburista Myriam Spiteri Debono è una delle tre persone che il Partito Nazionalista sta proponendo come prossimo commissario per gli standard, hanno riferito fonti a Times of Malta.
Il leader dell’opposizione Bernard Grech ha scritto ufficialmente al PrimoMinistro Robert Abela invitandolo a prendere in considerazione Spiteri Debono, l’ex giudice Silvio Meli o l’ex amministratore delegato di Air Malta Philip Micallef per il ruolo di commissario agli standard.
Abela ha insistito sul fatto che il ruolo, precedentemente ricoperto da George Hyzler, sarebbe stato meglio ricoperto dall’ex capo della giustizia Joseph Azzopardi, ma l’opposizione nutre dubbi sul livello di “efficienza” di Azzopardi.
Le fonti hanno detto che, in risposta a Grech, Abela ha respinto tutte e tre le candidature proposte dal PN, insistendo sul fatto che Azzopardi sarebbe stata la scelta migliore.
Notaio di professione, Spiteri Debono è stata attivista laburista e candidata alle elezioni negli anni ’80 e ’90 ed è stata la prima donna speaker del Parlamento dal 1996 al 1998.
Si è spesso espressa contro la politica di parte e, più recentemente, ha esortato alla redenzione nazionale dopo l’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia.
Meli è stato nominato magistrato per la prima volta nel 1990 e, durante il suo mandato, è stato membro del Gruppo multidisciplinare sulla corruzione del Consiglio d’Europa, contribuendo, tra l’altro, alla stesura di un modello di codice di condotta per i funzionari pubblici.
Micallef è un ex amministratore delegato di Air Malta, Melita Cable e Malta Enterprise ed ex amministratore delegato di France Telecom e Olivetti.
Secondo quanto si apprende, l’opposizione aveva inizialmente proposto il giudice in pensione Joseph Zammit McKeon per il ruolo di commissario per gli standard, ma il governo si è opposto all’idea, suggerendo di nominarlo invece difensore civico.
Entrambe le parti si sono trovate d’accordo sulla nomina di Zammit McKeon a difensore civico, ma le discussioni su chi dovesse essere il commissario per gli standard si sono concluse in una situazione di stallo.
Le stesse fonti ieri hanno detto che il PN teme che Abela voglia nominare qualcuno che non sia efficace ed efficiente come necessario per indagare sulle questioni etiche all’interno del governo.
Il Primo Ministro ha tuttavia insistito sulle nomine, sostenendo che Azzopardi e ZammitMcKeon sono entrambi eminentemente qualificati per i rispettivi ruoli proposti.
Nel frattempo, la scorsa settimana, il governo ha pubblicato i dettagli di un nuovo disegno di legge che gli consentirà di nominare un commissario per gli standard senza la necessità di una maggioranza di due terzi in parlamento.
Il meccanismo anti-sblocco che il governo vuole introdurre consentirebbe ai parlamentari di nominare un commissario per gli standard a maggioranza semplice se due votazioni iniziali non riescono a raccogliere una maggioranza di due terzi.
Ognuna di queste tre votazioni dovrebbe tenersi entro sette giorni dalla precedente, secondo il testo legale proposto dal governo.
Attualmente, il commissario per gli standard, il cui compito è quello di indagare su denunce e questioni disciplinari riguardanti i membri del parlamento, deve essere eletto con un voto a maggioranza di due terzi in parlamento.
Come funzionerebbe il meccanismo anti-sblocco?
La proposta di legge – che, ironia della sorte, ha bisogno solo della maggioranza semplice per essere approvata – stabilirebbe comunque la regola della maggioranza dei due terzi per la nomina di un nuovo commissario per gli standard.
Ma se, dopo una seconda votazione tenutasi entro sette giorni dalla prima, i due terzi dei parlamentari non riuscissero a trovare un accordo su un nome, la nomina potrebbe passare a maggioranza semplice nella terza votazione, tenutasi entro sette giorni dalla seconda.
La legge proposta consentirebbe anche di nominare nuovi candidati tra la seconda e la terza votazione.
I critici del governo temono che la legge permetta ad Abela di nominare Azzopardi come commissario agli standard, aggirando di fatto il requisito della maggioranza dei due terzi.
Questo è particolarmente pericoloso nel caso di un commissario per gli standard, sostengono i critici, perché la persona incaricata di questo lavoro indagherà sui parlamentari del governo.
Reagendo alla proposta del governo, il Partito Nazionalista ha accusato il primo ministro di comportarsi come un dittatore e ha insistito sul fatto che dovrebbe invece lavorare per trovare un consenso trasversale su chi dovrebbe occupare il ruolo di commissario per gli standard.
La posizione del governo, ha detto il PN, è una conferma della politica “pericolosa ” di Abela, che esercita nel tentativo di controllare tutti e tutto.
“Robert Abela non crede che il ruolo di commissario per gli standard debba essere ricoperto da una persona con capacità investigative e che possieda la determinazione e la fibra morale per scoprire e porre fine agli abusi”, ha dichiarato il PN.
Il PN ha accusato Abela di aver fatto un “accordo” per nominare una persona specifica, nonostante non fosse la più adatta al ruolo.
Anche l’ONG Repubblika, che si occupa di Stato di diritto, ha criticato la proposta di legge e ieri ha insinuato che il governo abbia cercato di presentare la legge in sordina durante le festività natalizie.
Le fonti hanno detto che la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di Malta appena oltre il periodo stabilito di sette giorni prima che possa essere discussa in Parlamento, consentendo di fatto al governo di avviare rapidamente l’iter per farla passare in Parlamento non appena i deputati si riuniranno nuovamente dopo la pausa natalizia, lunedì .
D’altra parte, c’è un ampio consenso sulla necessità di meccanismi anti-sblocco per garantire che i partiti all’opposizione in parlamento non blocchino e congelino le nomine rifiutandosi di approvare i candidati.
La Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa, un organismo di esperti di stato di diritto che ha consigliato Malta su come rafforzare la sua democrazia attraverso la legge, aveva raccomandato l’introduzione di un meccanismo anti-sblocco per la nomina dei presidenti e dei giudici capo.
La Commissione aveva suggerito un meccanismo che avrebbe funzionato come quello che il governo sta proponendo di introdurre per la nomina dei commissari per gli standard.
Nel 2010, l’ex deputato nazionalista Franco Debono aveva proposto un meccanismo anti-sblocco in occasione della riforma della maggioranza dei due terzi per la nomina del presidente.
Debono aveva suggerito che, per evitare uno stallo costituzionale, il Parlamento avrebbe dovuto ricorrere almeno alla maggioranza assoluta.