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Malta

Architettura Malta: studenti costretti a un anno accademico sotto il tendone

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Gli studenti della facoltà di Architettura dell’Università di Malta sono stati colti di sorpresa da una decisione che sta già sollevando un polverone. Invece dei moderni spazi studio tanto attesi, dovranno affrontare l’intero prossimo anno accademico in un’improvvisata “tenda da circo” nel cortile del campus. Una scelta che ha suscitato indignazione e ansia tra gli studenti, preoccupati per le condizioni disastrose in cui si troveranno a lavorare.

In un’email inviata ieri mattina, il preside della facoltà, Marc Bonello, ha informato gli studenti del corso magistrale in architettura e ingegneria strutturale o civile che “i workshop di progettazione si terranno ora in un tendone da allestire nel cortile”. Questa soluzione, scrive Bonello, si è resa necessaria perché il Sustainable Living Centre, dove erano previsti i workshop, “non è ancora disponibile”. A peggiorare la situazione, un accordo precedente per affittare spazi esterni al campus dal dipartimento di arti visive è scaduto, lasciando così gli studenti senza un’alternativa.

Gli studenti, che avevano già preparato progetti e aspettative per lavorare nei nuovi studi, si ritrovano ora a fare i conti con una realtà ben diversa.  Circa 50 di loro saranno colpiti da questa decisione, mentre gli studenti universitari continueranno a svolgere le loro attività negli edifici della facoltà, lontani dai disagi del tendone.

Marc Bonello ha cercato di gettare acqua sul fuoco, promettendo che questa sarà solo una misura temporanea, e che tutti i workshop torneranno nei “spaziosi studi di progettazione” del Sustainable Living Centre non appena inizierà l’anno accademico 2025/2026. Ma queste promesse non sembrano bastare a calmare le acque.

Gli studenti temono che le condizioni nel tendone possano essere pessime: soffocante durante l’estate, gelido e umido in inverno. Le preoccupazioni riguardano anche la possibile scarsa illuminazione e la mancanza di servizi fondamentali come prese di corrente sufficienti, rendendo quasi impossibile il lavoro quotidiano.

“Idealmente, avremmo preferito che i nostri studenti svolgessero i loro workshop di progettazione all’interno dell’edificio della facoltà piuttosto che in un tendone temporaneo,” ha ammesso Bonello, rispondendo alle domande. Tuttavia, ha spiegato che i ritardi nella realizzazione del Sustainable Living Centre “sono stati causati da numerose circostanze difficili e problemi contrattuali”, costringendo la facoltà a questa soluzione di emergenza.

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Nonostante la situazione sembri destinata a durare per tutto l’anno accademico, Bonello ha lasciato uno spiraglio di speranza, affermando che la facoltà sta “esplorando la possibilità di prendere possesso di alcuni degli studi del SLC nel secondo semestre”. Questo potrebbe significare che gli studenti, stanchi della situazione, possano finalmente trasferirsi nei nuovi spazi già a partire dal prossimo gennaio. Ma fino ad allora, l’incertezza regna sovrana.

Foto: Matthew Mirabelli

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