Al vicesindaco di Pembroke, Omar Elaref Arab, è stata concessa la libertà su cauzione per un caso penale che sta affrontando.
Arab è accusato di aver minacciato la madre e di averle causato paura, dopo che lei aveva presentato una denuncia alla polizia contro di lui, dicendo che ha problemi di tossicodipendenza ed è aggressivo.
È stato citato in giudizio il 25 aprile.
Giovedì, la madre ha raccontato alla corte che lei e il figlio avevano passato giorni a cercare di ottenere assistenza medica presso il Centro sanitario di Gzira, ma erano stati respinti.
La mattina seguente, ha cercato di svegliarlo per andare all’ospedale Mater Dei, ma lui si è rifiutato di svegliarsi e le cose si sono scaldate.
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La madre di Arab ha raccontato che il figlio ha lanciato un paralume e un telefono cellulare contro il muro e che lei ha lasciato la stanza per chiamare i servizi di emergenza. Ha sentito rompere degli oggetti, ma non ha visto chi li stava rompendo.
La fidanzata dell’imputato, che ha chiesto di non testimoniare ma è stata obbligata a farlo, ha confermato che l’imputato non era disposto ad alzarsi dal letto quella mattina. Ha detto di essere uscita in veranda quando la discussione si è fatta più accesa. Lì ha sentito qualcosa rompersi nella stanza, ma non ha visto cosa fosse.
Il padre dell’accusato ha scelto di non testimoniare.
Dopo la testimonianza di giovedì, i nuovi avvocati di Arab, Franco Debono, Marion Camilleri e Adreana Zammit, hanno presentato una richiesta di libertà provvisoria. Dato che i testimoni chiave avevano già deposto, il Procuratore generale non si è opposto.
Il tribunale ha concesso all’imputato la libertà provvisoria dietro il pagamento di una cauzione di 1.000 euro e di una garanzia personale di 4.000 euro. L’imputato dovrà inoltre rispettare un coprifuoco tra le 21.00 e le 6.00, firmare un libretto di cauzione quattro volte alla settimana presso la stazione di polizia di La Valletta e stare lontano dai testimoni del caso.