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Malta

Affitti alle stelle e prezzi a picco: il paradosso immobiliare di Valletta e dintorni

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Un mercato immobiliare che non smette di sorprendere: affitti raddoppiati, prezzi in calo e giovani esclusi dal sogno di una casa. È questa la fotografia scattata dal nuovo rapporto KPMG, che svela come la regione del Grand Harbour, inclusa Valletta e i suoi dintorni, stia vivendo un momento di profonde contraddizioni.

Mentre i costi per affittare case e uffici nella zona stanno calando, con incrementi modesti per le abitazioni (+3,5%) e un calo per gli uffici (-2%), il vero shock arriva dal settore commerciale. Gli affitti per negozi hanno registrato un incremento clamoroso, raddoppiando in un solo anno e raggiungendo la cifra record di “494 euro al metro quadro” : una vetta che consacra la regione come la più costosa di tutta Malta per il commercio al dettaglio.

E se da una parte gli affitti per negozi decollano, dall’altra i prezzi di vendita delle proprietà residenziali sembrano crollare. Acquistare un appartamento finito a Valletta, Floriana o nei pittoreschi centri delle Cottonera costa oggi circa “2.795 euro al metro quadro” : ben 1.000 euro in meno rispetto al 2022. Rispetto a due anni fa, i prezzi hanno subito una flessione superiore al 25%, lasciando intendere che gli agenti immobiliari della zona stiano affrontando una sfida titanica per trovare acquirenti.

“Una giovane coppia con salario minimo può dimenticare il 95% delle proprietà in vendita, così come chiunque percepisca uno stipendio medio” .

Guardando l’intera isola, invece, il panorama si fa diverso. Dal 2017, i prezzi delle case sono aumentati del 51%. Un appartamento che sette anni fa sarebbe costato 180.000 euro oggi richiede ben 272.000 euro. E per chi sogna il lusso? Il prezzo mediano di una villa raggiunge la strabiliante cifra di “1,9 milioni di euro” , un traguardo per pochi fortunati.

Nonostante questa corsa al rialzo, il rapporto KPMG offre un dato che può sembrare rassicurante: gli immobili oggi sono leggermente più accessibili rispetto al passato. Il rapporto prezzo-reddito, che misura il costo medio di una casa rispetto al reddito mediano, è sceso dal picco di 17,3 nel 2019 a “14,2” nel 2024. In altre parole, una casa media oggi costa “solo” 14 volte il reddito di un lavoratore medio, contro le oltre 17 volte di qualche anno fa.

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Ma questa apparente “accessibilità” è per molti un miraggio. “Due terzi delle proprietà sul mercato sono fuori portata per una giovane coppia con lavori elementari e un reddito congiunto di 32.000 euro” sottolinea il rapporto. Per chi vive con il salario minimo, la situazione è ancora più drammatica: “il 95% delle abitazioni sul mercato è fuori dalla loro portata” .

Foto: Matthew Mirabelli

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