Malta

accuse di abusi smascherate: uomo assolto dopo anni di accuse

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Un tribunale ha denunciato senza mezzi termini il tentativo vendicativo di una donna di distruggere la vita del suo ex, manipolando la figlia per farle accusare l’uomo di presunti abusi sessuali. Un piano che si è rivelato infondato, lasciando l’accusato finalmente libero da ombre dopo quattro anni di accuse infamanti.

L’uomo, Vinc Sammut, è stato scagionato dalle accuse di atti sessuali non consensuali contro la minore, accuse che erano state mosse dalla sua ex compagna solo poche settimane dopo la fine della loro relazione, avvenuta proprio durante il Natale del 2020. Quel giorno, la donna si era presentata alla stazione di polizia di Ħamrun, dipingendo Sammut come un predatore che avrebbe fatto avances inappropriate alla figlia, tra baci sul viso e carezze sulle gambe. Era, a suo dire, questo il motivo che l’aveva spinta a troncare la relazione di sei anni e mezzo.

Ma Sammut ha negato con forza ogni accusa, spiegando che “non aveva mai avuto alcuna intenzione cattiva” e che aveva sempre trattato la bambina “come se fosse sua figlia”  – un’affermazione che ha mantenuto per tutta la durata del processo. Secondo lui, i presunti gesti incriminati erano stati semplici e innocenti dimostrazioni di affetto, come il baciarla sul viso e il toccarle il ginocchio, solo quando la bambina insisteva per sedersi nel sedile anteriore dell’auto. Sammut ha anche dichiarato di essere stato lui a chiudere la relazione e che la sua ex compagna lo aveva continuato a cercare insistentemente per settimane.

Alla fine del processo, il tribunale ha stabilito che non vi era “alcuna prova tangibile e concreta” a sostegno delle gravi accuse. Le prove dell’accusa si sono dimostrate deboli, piene di “numerose incongruenze e lacune” .

Il caso si basava tutto sulla credibilità della minore e della madre, che hanno testimoniato confermando la versione, corroborata solo da scarse prove da parte dell’accusa. Il tribunale si è però interrogato sul motivo per cui la madre avesse atteso così tanto tempo per sporgere denuncia, nonostante sostenesse di essere a conoscenza di questi presunti fatti da anni. “Una madre tollererebbe mai un simile abuso senza denunciarlo subito?”  si è chiesto il tribunale.

Sotto interrogatorio della difesa, la donna ha infine ammesso di aver denunciato Sammut solo settimane dopo la rottura, appena appresa la notizia che la nuova compagna dell’ex aveva sporto denuncia contro di lei. La magistrata Claire Stafrace Zammit, che ha presieduto il processo, ha osservato che la relazione tra i due era “tormentata”, e che la donna provava gelosia nei confronti del partner perché lui trattava sua figlia con maggiore affetto rispetto a quanto facesse lei stessa.

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Considerando tutti gli elementi, il tribunale ha dichiarato che, sebbene le versioni della minore e della madre fossero state “coerenti fino al minimo dettaglio” , esse non risultavano credibili. L’accusato, infatti, stava cercando di instaurare un rapporto paterno con la bambina.

Inoltre, durante il lungo processo, l’accusa avrebbe potuto chiamare a testimoniare altri soggetti che avrebbero potuto chiarire la situazione, come la sorella della presunta vittima, la zia e gli assistenti sociali. “L’accusa era forse consapevole che il proprio caso mancava degli elementi essenziali per riuscire?”  si è chiesto il tribunale.

La corte ha quindi dichiarato l’assoluzione di Sammut, deplorando apertamente il fatto che la madre avesse scelto di “usare la figlia per vendicarsi dell’accusato, cercando di distruggergli la vita” .

Foto: Jonathan Borg

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