Mercoledì sera, il primo ministro, con il suo solito tono sicuro e risoluto, è apparso su ONE TV, trasmettendo un messaggio chiaro e inequivocabile: un accordo con il Malta Union of Teachers per un nuovo contratto collettivo per i docenti di MCAST è possibile, ed è dietro l’angolo.
L’annuncio arriva in un momento di alta tensione. Solo poche ore prima, il sindacato aveva proclamato ulteriori azioni industriali, esasperato da un blocco nei negoziati salariali che si trascina da quasi tre anni. La frustrazione è palpabile: i docenti hanno già iniziato a limitare i contatti con l’amministrazione e gli studenti, rifiutandosi persino di partecipare alle attività del campus o di rilasciare voti per le valutazioni. Una mossa drastica, che ha scosso l’intero sistema educativo.
Ma Abela non si lascia intimorire dalle difficoltà. Durante il programma Bil-Fatti, ha ribadito la sua convinzione che “negoziati in buona fede” porteranno a un accordo vantaggioso per entrambe le parti. Ha sottolineato che, proprio come è stato raggiunto un contratto da record per gli insegnanti, anche per i docenti di MCAST si potrà ottenere un risultato simile. “L’importante è mantenere la calma e la ragionevolezza, rispettando i principi delle relazioni industriali” ha detto con tono fermo. Il premier ha anche espresso la speranza che “le azioni industriali non vadano a discapito degli studenti”
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Un Bilancio che punta sulla qualità della vita
Durante l’intervista, Abela ha lasciato trapelare qualche dettaglio sul prossimo bilancio, attesissimo per il 28 ottobre. Con una promessa che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla classe media, ha annunciato l’espansione delle fasce fiscali, assicurando al contempo che non ci saranno nuove tasse.
Ma questo bilancio non sarà solo numeri e economia, avverte il primo ministro. Sarà una visione a lungo termine, che getterà le basi per i prossimi dieci anni, con un obiettivo ambizioso: migliorare la qualità della vita. “Non si tratta solo di soldi” ha detto, “ma di incentivare l’istruzione, proteggere l’ambiente e affrontare questioni cruciali come la gestione degli immigrati, limitando il numero di lavoratori stranieri a ciò di cui il paese ha davvero bisogno.” Un piano ambizioso che punta a plasmare il futuro del Paese.
La crisi in Medio Oriente
Non potevano mancare le sue riflessioni sulla drammatica situazione in Medio Oriente. Con un tono cupo, Abela ha espresso il suo rammarico per il fallimento della diplomazia. “Gli appelli alla risoluzione pacifica sono caduti nel vuoto” ha osservato, e ciò che vediamo ora è il risultato dell’ostinazione di alcune nazioni che credono che “i conflitti possano essere risolti con altri conflitti”
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Invece di un tanto atteso allentamento delle tensioni, ci troviamo di fronte a una vera e propria escalation di dispute regionali, che sta distruggendo le vite di migliaia di persone. Un quadro desolante, che richiede riflessioni profonde.
Foto: [Archivio Times Of Malta]