Un’accusa pesantissima scuote il governo: il primo ministro sta mandando un messaggio inquietante, ovvero che “tutto è permesso
“. Questo il giudizio di Mario Mallia, segretario generale aggiunto del Green Party, espresso con forza domenica, all’indomani della pubblicazione di un rapporto che mette a nudo gravi abusi di potere e violazioni etiche.
Il rapporto ha puntato il dito contro due ministri di spicco, Clayton Bartolo e Clint Camilleri, rispettivamente Ministro del Turismo e Ministro di Gozo. Entrambi sono stati accusati di condotte inaccettabili. Uno dei casi più eclatanti riguarda Amanda Muscat, ora moglie di Bartolo, assunta in un incarico pubblico nonostante fosse priva di qualifiche e competenze richieste. Una mossa che ha sollevato interrogativi sull’etica e la trasparenza di tali decisioni.
Mallia, intervenuto durante una conferenza stampa a Valletta, ha definito la decisione del comitato parlamentare che ha approvato il rapporto “un passo nella direzione giusta“. Ma non ha risparmiato critiche al primo ministro, la cui posizione, secondo lui, si pone “in totale contrasto” con quanto stabilito dal comitato.
“Siamo arrivati a un punto in cui il paese riconosce unanimemente che c’è stato abuso
,” ha detto Mallia, chiedendosi perché i ministri coinvolti non abbiano ancora affrontato conseguenze disciplinari.
Non si è fermato qui. Mallia ha richiesto il recupero dei fondi pubblici impiegati in modo improprio e ha accusato il premier Abela di aver abdicato al proprio dovere di responsabilità, alimentando una cultura di impunità. “Chi si comporta in modo scorretto sembra poter contare su una protezione garantita
,” ha dichiarato con fermezza.
Sandra Gauci, presidente del Green Party, ha rincarato la dose, affermando che Abela sembra anteporre la fedeltà alla sua cerchia ristretta alla meritocrazia e al bene del paese. “Da anni il premier chiude un occhio sulle pratiche abusive di assunzioni nel settore pubblico, soprattutto quando si tratta di persone vicine ai ministri o al partito al potere
,” ha dichiarato senza mezzi termini.
Gauci ha anche chiesto interventi immediati e decisi contro i responsabili di queste irregolarità, sollecitando chiarimenti sul coinvolgimento dell’ufficio del primo ministro nell’approvazione dell’assunzione di Amanda Muscat. Secondo Gauci, la “debolezza” di Abela nel fronteggiare tali abusi sta contribuendo a creare una “cultura di corruzione e impunità“, spingendo i giovani a perdere fiducia nella politica e nel futuro del loro paese. “Come si suol dire, il pesce puzza dalla testa,” ha concluso con una metafora pungente.
Foto: ADPD