Robert Abela lancia un monito chiaro e inequivocabile: le zone ODZ di Malta non si toccano. In un momento in cui l’espansione edilizia minaccia le terre agricole e gli spazi verdi, il primo ministro si erge a difensore del territorio, affermando con forza che queste aree devono restare protette.
“Credo che il territorio ODZ non debba essere alterato,”
ha dichiarato Abela, senza mezzi termini. La sua presa di posizione arriva in un momento cruciale, mentre si discutono le revisioni dei piani locali, e promette di mettere al centro la salvaguardia ambientale contro le pressioni dello sviluppo urbano.
A rafforzare questa visione, anche il ministro dell’Ambiente Miriam Dalli ha espresso il suo parere in Parlamento, sostenendo che “gli aumenti del 2006 sono stati più che sufficienti, e non dovremmo assolutamente aumentare oltre.”
Una posizione che punta a limitare ulteriori sacrifici di terreni agricoli per fini edilizi.
Nonostante questa fermezza, Abela ha riconosciuto la necessità di aggiornare i piani locali, che risalgono a 18 anni fa. “Un esercizio condotto 18 anni fa non soddisfa necessariamente le esigenze di oggi,”
ha affermato, sottolineando l’importanza di rivedere i piani non solo per proteggere le zone ODZ, ma anche per affrontare questioni come i limiti di altezza degli edifici e la gestione delle aree di razionalizzazione, ovvero quelle zone incluse nei confini di sviluppo ma non ancora reimpiegate per scopi specifici.
Il primo ministro ha sottolineato come sia essenziale che questo processo rimanga aperto e imparziale, senza interferenze personali. “È importante lasciare che il processo continui senza che io esprima opinioni soggettive su cosa debba accadere. Nel momento in cui lo faccio, chiuderei il processo prima ancora che inizi,” ha spiegato. Tuttavia, alla domanda specifica se le zone ODZ debbano essere ridotte, Abela ha ribadito con fermezza che “su un livello generale, le zone ODZ non devono essere toccate.”
Abela ha inoltre evidenziato l’importanza di rigenerare aree come Marsa, dove una revisione del piano locale potrebbe aprire la strada a un rinnovamento urbano cruciale per la comunità. Ha anche sottolineato la necessità di regolamentare in modo chiaro le aree destinate ai grattacieli, assicurando che la crescita urbana sia gestita in modo sostenibile e rispettoso delle necessità della popolazione.
Concludendo, Abela ha lanciato un messaggio diretto e inequivocabile: “Non ci devono essere costruzioni su terreni agricoli.”
Un richiamo alla responsabilità collettiva per proteggere le risorse naturali dell’isola e garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.
Foto: Matthew Mirabelli